Ian Fleming (immagine tratta dal link) |
L'inserto domenicale de Il Sole 24 Ore intitolato "Bibliofilia" mi piace sempre di più! L'interesse nei confronti del collezionismo librario evidentemente sta diventando sempre più diffuso.
Il numero della scorsa domenica, in particolare, ha dedicato ampio spazio alla figura di Ian Fleming bibliofilo, sconosciuta a molti.
Come ci spiega Matteo Codignola, Fleming non era un collezionista che amava perdersi in polverose librerie di usato o prendere freddo alle bancarelle. Al contrario, richiedeva al suo libraio di fiducia i testi che desiderava e li faceva rilegare in costosissimi contenitori in tela rigida nera, oggi consultabili presso la Lilly Library dell'Università dell'Indiana. La collezione, come annuncia la breve presentazione della biblioteca di Fleming sul sito web, si focalizza sulle prime edizioni di libri dedicati ad invenzioni, teorie e scoperte scientifiche dell'età moderna. Personalmente credo si sia trattato più di un investimento a lungo termine, che di una passione vera e propria. Matteo Codignola, infatti - nell'articolo di cui sopra - la definisce "un incrocio fra un complemento d'arredo e un'assicurazione sulla vita."
Nonostante ciò, meritevole di attenzione.
La prima edizione di Casino Royale (Jonathan Cape, London 1953) - record di vendita su Abebooks, secondo Il Sole 24 Ore: 150.000 euro (immagine tratta dal link) |
The Fleming's library (image from the link) |
My appreciation of the sunday's Il Sole 24 Ore supplement called "Bibliofilia" is growing! Apparently the interest in the book collecting is becoming even more popular.
The last issue, in particular, has dedicated wide attention to Ian Fleming's bibliophile figure, an unknown aspect of his character.
As Matteo Codignola explains, Fleming wasn't a collector who loved losing himself in dusty re-sell libraries or
freezing at the market stalls. On the contrary, he used to ask his
librarian all the books he wanted and then he covered them in expensive
black buckram boxes, that are now consultable at the Lilly Library of Indiana University.
As
announces the short introduction to the Fleming's library on the
website, the collection focuses on the first printed editions of
important inventions, theories and scientific discoveries of
modern times.
Personally I think that it was more a long-run investment rather than a real passion.
Indeed, Matteo Codignola in the article I've quoted has defined it "half part of the furniture, half a life insurance."
Nevertheless, deserves attention.
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