martedì 17 dicembre 2013

Libri sul comodino / Books on the night table

Jonathan Franzen, Le correzioni, Einaudi Supercoralli, Torino 2002 (immagine dal link)

Natale si avvicina e visto che le festività per me prevedono due attività piacevolissime: stare con la famiglia e vagare per librerie, ho deciso di fermarmi qui con la pubblicazione dei post, per ricominciare a gennaio con novità e temi sempre diversi.

Il mio ultimo scritto è dedicato a un argomento  lievemente insolito: le mie letture degli ultimi mesi. Letture che consiglio o semplicemente segnalo.

Al momento sto leggendo due libri decisamente differenti l'uno dall'altro; l primo è Le correzioni dello scrittore americano Jonathan Franzen, che per motivi di mole alterno all'altro (la biografia di Tolkien) più leggero solitamente scelto per i viaggi in treno e in aereo.
Del primo avrete sicuramente sentito parlare: è uno dei capolavori dell'età moderna. Un testo che verrá ricordato nei decenni a seguire e che ogni amante di letteratura contemporanea dovrebbe leggere.
Devo ammettere che sotto certi aspetti ricorda Martin Amis, anche se in quest'ultimo è assente la componente rothiana, presente in Franzen, del concetto di famiglia inteso in senso americano. Cioè famiglia "ingombrante", complicata e spesso comica.
Il numero di pagine scoraggia ma, credetemi, resistete e andate avanti. Quando arriverete alla vita di Gary inizierete a gustarlo sul serio.
La seconda lettura, come vi ho detto, è la biografia di Tolkien scritta da Michael White (Bompiani, 2001), un appassionato cultore della saga de Il signore degli anelli che, premetto, non ho mai letto.
È da parecchi anni che leggo saggistica e biografie e spesso li prediligo ai romanzi. Mi piace l'idea di imparare qualcosa da un libro, notizie su altre culture o su libri che ignoro.
Ma quello che cercavo in questo testo è stato soprattutto il racconto nel dettaglio del successo editoriale della saga, che ha raggiunto livelli planetari e che ha formato veri e propri seguaci di questo racconto fantastico.

Con il nuovo anno affronterò sicuramente anche il tema delle rarità legate a Tolkien.
Concludo segnalando un altro saggio-biografia che ho letto in questi mesi, questa volta dedicato ad uno dei più importanti giallisti americani: Raymond Chandler (Gian Franco Orsi et al. [a cura di], Hardboiled Blues: Raymond Chandler & Philip Marlowe, Alacran, Milano 2005).
Il libro è deliziosamente arricchito da immagini d'epoca e di edizioni originali dell'autore, anche italiane. 
Buon Natale e buone letture!


giovedì 12 dicembre 2013

Rarità statunitensi su Ebay / Rare American books on Ebay


Ian McEwan, Amsterdam, Jonathan Cape, London 1998 (immagine dal link)

Questa settimana mi sono divertita a spulciare rarità sul sito americano di Ebay. 
Vagando tra aste infuocate e popolate da nomi talvolta a me sconosciuti ho notato che, analogamente a quanto accade da noi, il crime e la fantascienza fanno da protagonisti. 
Infatti le offerte più numerose e le aste più avvincenti vedono come protagonisti prime edizioni - anche autografe - di Stephen King, Scott Lynch, Dan Simmons o Anne Rice. Un esempio è il fondamentale Shining di Stephen King, edito da Doubleday nel 1977: al momento si rivela tra i più contesi in asta.
Per gli appassionati di letteratura contemporanea, invece, segnalo la prima edizione inglese - arricchita da rinvio autografo - di Amsterdam, opera incentrata sul rapporto particolare tra un redattore di giornale e un compositore. Pubblicata dal grande scrittore inglese Ian McEwan nel 1998, nello stesso anno l'opera fu vincitrice del prestigioso premio Booker Prize.
Mentre in Italia l'autore è sì conosciuto e amato ma non collezionato, in America si guarda già a fare investimenti nei futuri classici della letteratura mondiale.

This week I had fun seeking rarities on the American Ebay.
Wandering through hot auction, full of names sometimes quite unknown to me I noticed that, similarly to what happens in Italy, crime and science fiction books are the most popular ones.
Indeed, the most numerous biddings are for books like signed first Stephen King's editions, Scott Lynch's, Dan Simmons' or Anne Rice's. An example is the foundamental Stephen King's Shining, published in 1977 by Doubleday. Currently is one of the most contended book on Ebay.
But to the lovers of contemporary literature I suggest the first english edition (enriched by the author's signature) of Amsterdam, a book based on a particular relationship between a magazine editor and a composer. The book was wrote by the english writer Ian McEwan in 1998 and in the same year the book won the prestigious Booker Prize.
While in Italy the author is famous but not collected, in America they are already looking forward, investing in future classics of the world literature.

mercoledì 11 dicembre 2013

Novità dal catalogo di Giorgio Maffei / New entries from the Giorgio Maffei's catalog


Damien Hirst, For the love of God, Other Criteria / White Cube, London 2007 (immagine dal link)

Un divertente libro d'artista di Damien Hirst si è affacciato nel nuovo catalogo di Giorgio Maffei, di dimensioni 25 x 17 cm e con un pop-up all'interno.
Il libro è offerto a 80 euro, prezzo relativamente basso considerate le valutazioni dei suoi libri perché trattasi di un'opera diffusa e piuttosto tarda. Ciò non toglie che possa rappresentare un regalo originalissimo per chi ha già tutto o un buon investimento quando (e se) diventerà ricercato e quindi raro.
Nel catalogo di Maffei potete trovare altri stupendi libri d'artista ma anche opere d'arte originali, come questa di Giuseppe Chiari, artista poliedrico spesso accostato al movimento d'avanguardia Fluxus, o multipli di Jiri Kolàr, Yayoi Kusama, Yoko Ono con George Maciunas e molti altri.
Confesso di amare molto la modalità di ricerca che effettua Maffei nei suoi cataloghi, offrendo soprattutto un servizio di tipo storico ed evocativo atto a valorizzare movimenti e personaggi dell'arte contemporanea. Un personaggio unico nel suo genere.
Buoni acquisti!

Giuseppe Chiari, FLX, s.d., opera elaborata con l'uso della fotocopiatrice/interventi in colore/foglio piegato, 42x30 cm, firmato dall'artista (immagine dal link)

A funny artist's book by Damien Hirst appeared in the new Giorgio Maffei's catalogue, the book is 25 x 17 cm and has a pop-up inside.
It's on sale at 80 euros, a price relatively low considering the valuations of his books and that's because it's not so rare and it has been printed recently. Anyway it could be a good and original present for those who already have all and a good investment when (and if) it will be sought-after and consequently rare.
In the Maffei's catalogue you can find gorgeous artist's books but also original artworks, like this one by Giuseppe Chiari, a very polyhedric artist who took part of the avant-garde Fluxus movement. But also multiples by Jiri Kolàr, Yayoi Kusama, Yoko Ono with George Maciunas and many other.
I must confess my appreciation of the Maffei's way of researching in his catalogues that, above all, offer a historic and evocative service, due to valorize contemporary art movements and personalities. He really is unique in his genre.
Good buyings!

martedì 10 dicembre 2013

I paesaggi "ordinari " di Massimo Vitali / Massimo Vitali's "ordinary" landscapes

Massimo Vitali, Lanscape with figures, Steidl, Goettingen 2004 (immagine dal link)

Nella lista dei 100 artisti da comprare stilata dalla rivista Arte nel numero di Agosto 2010 - che conservo gelosamente e consulto spesso - c'è anche il fotografo italiano Massimo Vitali, nato a Como nel 1944.
Le sue fotografie hanno la caratteristica di essere grandi, di avere come soggetto larghe distese popolate da persone indaffarate (ad esempio in una spiaggia o in una piscina) e di essere montate su metallo e protette da plexiglass. Il suo record d'asta è di 96 mila euro, ma una sua foto è acquistabile anche a 3000 euro.


Massimo Vitali, Picnic Alternative, 2000 (immagine dal link)

Per quanto riguarda i suoi cataloghi, tra i più importanti la sua prima monografia intitolata Landscape with figures, realizzata in occasione della sua prima personale del 2004. Al momento si è già fatta piuttosto rara e ben valutata (80-200 euro), ma credo sia possibile reperirla a meno con un pò di pazienza.
Il 2004 fu per Vitali un anno fortunato, poiché pochi mesi dopo si susseguirono altre tre mostre a lui dedicate in Europa e in Italia. Questo raro poster tratto dalla mostra di Oostende in Belgio è attualmente in vendita online in copia unica.


Massimo Vitali, Color photograph of beach (Knokke) in summertime, poster della mostra P.M.M.K. al Museum voor Moderne Kunst, Oostende 09/10/2004 - 28/11/2004, 63x100 cm (immagine dal link)

In the list of the 100 artists "absolutely-to-buy" created by Arte magazine in August 2010 - which I gelously conserve and consult oftenly - there is also the italian photographer Massimo Vitali, born in Como in 1944.
His photographs are always big, they have as object large spaces populated by busy people (for example on the beach or at the pool); they have a metal structure and they're protected by a plexiglass panel. His auction record is of 96 thousand euros, but you can buy one of his works also for 3000 euros.
For what concerns his catalogues, one of the most important is the monograph titled Landscape with figures, realized on the occasion of his first solo-exhibition in 2004. Currently it has become quite rare and good estimated (80-200 euros), but I think you can find it for less if you have a little bit of patience.
The 2004 was very lucky for Vitali though, for he obtained three more solo-exhibitions in the same year, through Europe and Italy. 
This rare poster from the exhibition in Oostende in Belgium is currently on sale online in a one left copy.

Scaffale dei ricercati / Shelf of the sought books

Agatha Christie, La mia vita, Mondadori, Milano 1978 (immagine dal link)

venerdì 6 dicembre 2013

Third Beat appointment: Allen Ginsberg

Allen Ginsberg, Jukebox all'idrogeno, Mondadori, Milano 1965 (immagine dal link)

Siamo giunti al terzo appuntamento con le rarità Beat, questa volta con il personaggio in qualche modo considerato "il guru" e il più feroce sostenitore del movimento: Allen Ginsberg.
Il santone, il sensibile e il profondo. Per parlarne viene in soccorso nuovamente Fernanda Pivano, che nel libro da me citato nel primo appuntamento Beat viene menzionato spesso e l'autrice descrive con dovizia di dettagli i momenti trascorsi con lui.
L'incontro di Ginsberg con gli altri scrittori Beat avvenne intorno alla fine degli anni Quaranta, quando studiava alla Columbia University nel New Jersey. Di grande importanza fu l'influenza subìta da William Burroughs (vedi post), soprattutto dal punto di vista culturale. 
Lo scrittore più anziano di lui gli fece conoscere i grandi scrittori europei ma anche i codici Maya e molto altro che, assieme alle conoscenze nel campo della poesia che già coltivava, contribuì a creare il suo personaggio.
Ma le sue esperienze di vita furono numerose e non meno importanti; al link allegato alla sua immagine potete leggervi con calma la sua biografia in ogni dettaglio.


Allen Ginsberg (immagine dal link)

Ora veniamo ai suoi successi. 
La raccolta in assoluto più nota di Ginsberg è Howl, pubblicata nel 1956 in sole mille copie dall'editore di culto Lawrence Ferlinghetti, scrittore e gestore della leggendaria libreria underground City Lights di San Francisco. 
A causa dei termini osceni contenuti nelle poesie Ferlinghetti ebbe molti problemi e il libro fu sequestrato nel 1957. Fortunatamente gli intellettuali statunitensi si riunirono in sua difesa denunciando le autorità e ottenendo la ristampa del libro. 
...inutile dire che oggi quest'opera è valutata sulle svariate migliaia di euro anche per il numero esiguo delle copie stampate e per la questione del sequestro.
Anche in Italia la nostra Fernanda Pivano riscontrò dei problemi e dovette faticare per far conoscere al pubblico italiano quest'opera, superando l'intransigenza e la censura della Mondadori, che le contestava addirittura la disposizione della punteggiatura.
L'edizione italiana uscì nel 1965 con il titolo Jukebox all'idrogeno, scelto personalmente da Ginsberg che aveva rifiutato la versione della Pivano "Poesie come urlare".

Allen Ginsberg, HOWL and other poems, The City Lights Poeket Bookshop, San Francisco 1956 - une delle 1000 copie numerate (immagine dal link)

Nell'introduzione inserì la seguente dichiarazione: "Il giudice Horn, che si trovò a dirimere la questione (del sequestro, ndr.), si conquistò un’enorme popolarità tra gli intellettuali stabilendo che Howl è una denuncia contro il materialismo, il conformismo e la meccanizzazione che minacciano l’America moderna spingendola verso la guerra; e come tale ha significato sociale e dunque non importa se può venir considerata oscena." (F.Pivano, introduzione a Jukebox all’Idrogeno, p. 8, citazione dal link)
In Italia l'accoglienza del libro fu tiepida ma non assente: Angelo Pezzana gli dedicò la vetrina della sua libreria Hellas di Torino, che lentamente si specializzò nell'underground americano. Mentre nel 1966 le poesie furono introdotte a Roma da Giuseppe Ungaretti.
Al momento il libro è valutato dai 40 ai 50 euro se completo di sovraccoperta.


Un'altra opera ricercata: Mantra del Re di Maggio, Mondadori, Milano 1973 (immagine dal link)

Concludo segnalandovi un unicuum ginsberghiano assolutamente imperdibile se collezionate letteratura Beat: l'edizione di Saluti cosmopoliti. Poesie 1986-1992 (Il Saggiatore, 1996) con il frontespizio interamente illustrato con disegni buddisti di Ginsberg. 
La copia è dedicata dall'autore al traduttore italiano, Luca Fontana, con la scritta: "Allen Ginsberg 4/4/96 for Luca Fontana with thanks for all [?] mind & hand labor over these verses!"
E' in vendita presso lo studio bibliografico Prospero di Parma a un prezzo onestissimo.


La copia di Saluti cosmopoliti illustrata da Ginsberg in vendita presso la libreria Prospero (immagine dal link)

So we arrived at the third appointment with scarce Beat books, this time with the member considered somehow the guru and the strongest supporter of the movement: Allen Ginsberg.
The religious, the sensitive and deep. To talk about him I'm recalling again Fernanda Pivano, who in his book I've mentioned in the first Beat appointment she often talks about him, describing when she knew him and what she did with him.
Ginsberg knew the other Beat writers at the end of the 40s, when he was studying at the Columbia University in New Jersey. Very important to his growing was William Burroughs (look my post), especially in the cultural side. The older writer teached him the great European writers but also Maya codes and much more that, together with the interests he had in poetry, made him create his character.  But let's go to his successes.
His absolutely best known collection is Howl, published in 1956 in only 1000 copies by the cult editor Lawrence Ferlinghetti, the writer and the director of the legendary underground library City Lights in San Francisco.
Due to the obscene verses in the poems Felinghetti had many problems and the books was confiscated in 1957. Fortunatelly the American intelectuals went together against the authorities and obtained the reprint of the book.
...no need to say that today the book is worth thousands of euros, also because of the few copies that came out and because of the cofinscation fact.
Also in Italy Fernanda Pivano had some problems and she fighted to introduce the writer in Italy, defeating the censure of the Mondadori that was imposing even the punctuation. The italian edition came out in 1965 with the title Jukebox all'idrogeno, personally choosed by Ginsberg who refused Pivano's version "Poesie come urlare". In the introduction she put this declaration: "The judge Horn, who supervised the matter (of the confiscation), became famous between the intelectuals saying that Howl is a denunciation against materialism, orthodoxy and mechanization that threaten modern America, leading it to war; and so it has a social meaning and it doesn't count if it's considered obscene." (translation is mine; F.Pivano, introduzione a Jukebox all’Idrogeno, p. 8, citazione dal link)
Its reception in Italy wasn't warm but neither absent: Angelo Pezzana dedicated to it the entire shop window of his library Hellas in Turin, which soon specialized itself in American underground. In Rome the poems were introduces in 1966 by Giuseppe Ungaretti. Currently the book is valuated at 40-50 euros if with the dj. 
I'm ending with the suggestion of an unicuum, absolutely not to miss out if you're a Beat collector: the edition of Saluti cosmopoliti. Poesie 1986-1992 (Il Saggiatore, 1996) with the frontispice signed and illustrated with buddist drawings by Ginsberg. 
The copy is dedicated to the italian translator, Luca Fontana, with the inscription: ""Allen Ginsberg 4/4/96 for Luca Fontana with thanks for all [?] mind & hand labor over these verses!"
Is selling at the antiquarian library in Parma called Prospero for a very honest price.

giovedì 5 dicembre 2013

Un altro raro di Vonnegut / Another Vonnegut's scarce

Kurt Vonnegut, Benvenuta nella gabbia delle scimmie, SE, Milano 1991 (immagine dal link)
In attesa di parlarne più profusamente, ecco un altro raro di questo grande scrittore di fantascienza.

Waiting to talk about it more profusely, here you have another scarce by the great Science-fiction writer.

Edizioni Gobettiane ma non solo su Facebook

Pagina principale del sito dedicato a Piero Gobetti su Facebook (immagine dal link)

Da poco sono stata informata di questa bellissima pagina Facebook dedicata alle edizioni Gobettiane ma anche, in generale, di libri rari del Novecento appartenenti al gestore del sito.
Oltre alle bellissime e rare edizioni di Gobetti come Paradosso dello spirito russo da lui segnalato come in vendita su Ebay proprio in questi giorni, spicca una grossa quantità di libelli e testi introvabili  dedicati al tema antifascista e nazista, anche in lingua straniera.
Un interessante esempio è costituito dal testo L'attentato a Mussolini. Il segreto di Pulcinella, scritto dal dissidente Carlo Tresca verso la fine degli anni Venti. Il libro viene descritto dal gestore del sito in questi termini:
"Opera teatrale che mostra la macchinazione fascista nella preparazione dell'attentato Zamboni dell'ottobre del '26. L'Autore introduce la figura di Farinacci che, alle spalle di Mussolini, ma in accordo con lui, muove le fila dell'impresa. Tra i personaggi principali non manca il cardinal Gasparri.
Carlo Tresca qui ne svela i segreti e i retroscena in maniera cruda attraverso la messinscena di un'opera teatrale appunto di cui questo libro era il libretto!
L'abitudine di inscenare un'opera teatrale era fermamente presente nei movimenti anarchici di inizio '900. Era un po' come metter su una trasmissione di satira politica odierna in TV...
"
Questo libro al momento risulta molto raro e una sola copia è posta in vendita presso lo studio Bolerium Books a 500 euro. 
Se vi state chiedendo come mai uno studio bibliografico di S. Francisco sia in possesso di un libro antifascista italiano, la risposta è nel fatto che la casa editrice che stampò questo testo, la Martello, si trovava a New York (per ovvi motivi di censura riscontrati in patria). Ed era gestita proprio dall'autore dello scritto, Carlo Tresca.
La stessa casa, inoltre, editò anche un altro rarissimo e molto ricercato del tema antifascista: Come funziona la dittatura fascista di Gaetano Salvemini (1926), anch'esso messo al bando in Italia e tragica causa dell'assassinio di Tresca poco dopo.


Carlo Tresca, L'attentato a Mussolini ovvero Il segreto di Pulcinella, Il Martello, New York s.d. ma fine '20 (immagine dal link)

E' un tema che appassiona molto una certa tipologia di collezionisti e che, per onore del vero, occorre dire che è stato già affrontato dal nostrano Simone Berni, esperto di introvabili e libri proibiti.
In uno dei suoi fondamentali manuali per il cacciatore di libri A caccia di libri proibiti vol.1 : I nazi-fascisti e le scienze del terrore (Biblohaus, Macerata 2008) Berni si sofferma a lungo sulla questione degli introvabili legati a fascismo e nazismo, con tanto di immagini, valutazioni e retroscena collezionistici.
Tornando al nostro sito Facebook, mi sento di consigliarlo a tutti gli appassionati del genere ma anche ai semplici curiosi, che in esso troveranno molti spunti e interessanti aneddoti sulla cultura italiana del primo Novecento.

Recently I've been informed about this beautiful Facebook page dedicated to Gobetti's editions, but also in general to 90s rare books collected by the manager of the page.
Besides the cute and rare Gobetti's editions like Paradosso dello spirito russo, which he's advising us that is currently selling on Ebay right these days, seems interesting aldo the great number of scarce books related to antifascism and nazism, also in foreign language.
A good example is the text L'attentato a Mussolini. Il segreto di Pulcinella, wrote by the dissident Carlo Tresca around the end of 20s. The book is described by the manager of the site this way: "A theatrical pièce that shows the fascistic organization of the Zamboni's attempt in the October '26. The author introduces the character of Farinacci who, behind Mussolini's back but with his approval, organizes the actions. Between the main characters is not missing the cardinal Gasparri.
So through a pièce here Carlo Tresca reveals the secrets in a very brutal way; in fact this way of showing the reality through theatrical pièces was quite common in the anarchic movements of the early 90th century. It was somewhat like today's political satirical shows on TV..."
This book is currently very scarce and only one copy is selling by the Bolerium Books for 500 euros.
If you're wondering why a bookseller from S. Francisco is selling an italian book, that's because the publishing house Martello was from New York (for obvious censure reasons in Italy) and it was directed by Carlo Tresca. The same house, moreover, published also another very scarce and sough-after antifascist book: Gaetano Salvemini's Come funziona la dittatura fascista (1926), censured in Italy too and tragical cause of the Tresca's murdering a couple of weeks after.
We're talking about a topic that has many followers and that (we have to say) has already been studied by Simone Berni, an expert of scarce and forbidden books. One of his foundamental manual for book hunters A caccia di libri proibiti vol.1 : I nazi-fascisti e le scienze del terrore (Biblohaus, Macerata 2008) talks right about censured and scarce books about fascism and nazism, with images, estimations and curiosity annotations.
Going back to Facebook, I'm suggesting it to the followers of this particular topic but also just to curious, who in this website will find interesting anecdotes about the italian 90th century culture.
 

giovedì 28 novembre 2013

Gore Vidal e la Fazi

Gore Vidal, Creazione, Fazi, Roma 2005 (immagine dal link)

Ultimamente si parla molto di Publisher (2013), un libro scritto dalla moglie dell'editore Fazi (e dallo stesso pubblicato) Alice Di Stefano e incentrato proprio sulla vita dell'editore e sulle vicende della sua casa editrice, raccontati con sarcasmo e talvolta moderata derisione. 
Malgrado le numerose critiche dovute all'ovvietà di alcune scelte (in parte a ragione) non è un cattivo libro. Se ci date una letta un pregio ce l'ha, anzi due: è scritto bene e ci racconta nel dettaglio ciò che è accaduto negli ultimi anni alla Fazi, soprattutto per quanto riguarda i retroscena.
E' sempre interessante capire cosa avviene dietro le quinte di un dato ambiente, anche solo per il gusto della curiosità.

Alice Di Stefano, Publisher, Fazi, Roma 2013 (immagine dal link)

In particolare, nel libro si discute della "scoperta" nel 1998 da parte di Fazi del grande scrittore e sceneggiatore americano Gore Vidal (1925-2012), narratore nel suo caratteristico stile satirico della realtà hollywoodiana vista dall'interno (Myra Breckinridge, 1968) ma anche della storia americana in generale (Washington D.C., 1967).
In effetti, la Fazi può vantare il merito di aver pubblicato il maggior numero delle sue opere in Italia (in precedenza era stato pubblicato da Garzanti), anche quelle minori, riscoprendo l'autore e promuovendolo nel nostro paese. 
Fra le tante opere pubblicate, infine, ho scovato un "ricercato": Creazione, libro ambientato tra il VI e il V secolo a.C. principalmente in Persia e pubblicato da Vidal in America nel 1981.
In Italia fu tradotto per la prima volta da Garzanti due anni dopo e successivamente da Fazi nel 2005. Al momento entrambe le edizioni sono inspiegabilmente introvabili, soprattutto la più recente perché integrale. In asta gli acquirenti si battono a suon di offerte per averla, sapete dirmi perché?


These weeks people are talking about Publisher (2013), a book wrote by the Fazi publisher's wife (and by him published) Alice Di Stefano and based right on her husband's life and events in the publishing house, narrated with sarcasm and sometimes derision. Although it has been hardly criticized, due to the some obvious choices, it's not a bad book.
If you'll read it you'll find two merits: the language is qualitative and it talks in detail about what happened to Fazi, especially behind the scenes. I think that is always interesting knowing what happens behind some world, even just for curiosity.
In particular she talks about the Fazi's "discovering" in 1998 of the great American writer Gore Vidal (1925-2012), who narrated in his typical satirical style the world of Hollywood on the inside (Myra Breckinridge, 1968) but also the American history in general (Washington D.C., 1967). 
In fact Fazi has the value of publishing the largest number of his works in Italy (previously was held by Garzanti), also the minor ones, rediscovering the author and promoting him in our country,
Moreover, between them I've found a scarce one: Creazione, a book set between VIth and Vth Century b.C. mainly in Persia, originally published in 1981.
In Italy first came out by Garzanti, then by Fazi in 2005. Currently both editions are scarce, especially the last one, for which in auctions people really fight hardly. Can you tell me why?

mercoledì 27 novembre 2013

Scaffale dei rari / Shelf of the rare books

Dario Bellezza, Il poeta assassinato. Una riflessione, un'ipotesi, una sfida sulla morte di Pier Paolo Pasolini, Marsilio, Venezia 1996 (immagine dal link)

martedì 26 novembre 2013

Le rarità di Céline / Céline's rarities

Louis-Ferdinand Céline, Bagattelle per un massacro, Edizioni Robespierre, Milano 1965 (immagine dal link)

L'argomento che sto per trattare non è semplice. Tutt'altro.
A differenza di altre pubblicazioni legate a un dato autore, le opere di Céline implicano vicende politiche, morali e ideologiche, che condizionano fortemente la fortuna o sfortuna collezionistica di alcuni suoi testi.
Ma del resto, come ammette uno dei più grandi collezionisti italiani di rarità del primo Novecento, Giampiero Mughini, “Se uno che scrive non si caccia nei guai, che razza di scrittore è?” (Massimo Gatta, La grande famiglia. Storie di editoria e bibliografia, Biblohaus, Macerata 2012, p.292).
Di Céline si è scritto e si scrive molto. Esiste un blog, gestito da Andrea Lombardi, che aggiorna costantemente gli appassionati in merito a pubblicazioni, recensioni, interventi critici e reperibilità dei testi dello scrittore francese. Ma esistono anche forum di discussione e gruppi sui social network, come quello sul sito dedicato ai libri Anobii, che è accessibile soltanto (!) previa dimostrazione di possedere una conoscenza quantomeno discreta delle opere di Céline.
Senza entrare nel merito di approfonditi riferimenti biografici, occorre dire che Louis Ferdinand Auguste Destouches (nome reale dell'autore), nacque a Courbevoie, nei sobborghi di Parigi, nel 1894 e vi visse fino al '45, quando venne accusato di antisemitismo e dovette fuggire in Danimarca.
Vi fece ritorno soltanto negli anni '50, quando grazie all'editore Gallimard ebbe inizio la sua lenta ascesa – che durò quasi dieci anni - verso il successo, che provocò la riscoperta dei suoi capolavori e la pubblicazione delle sue opere successive.
Innegabile è il suo tributo alla letteratura cosiddetta d'avanguardia, che ha svecchiato lo stile tardo-ottocentesco e importato un nuovo modo di scrivere, diretto e tagliente, “quotidiano”.
“Ogni sua opera è stata un avvenimento che ha sconcertato la repubblica delle lettere e ha fatto gridare al capolavoro o allo scandalo sotto la spinta di intuizioni, di simpatie, ovvero di umori e pregiudizi; rare sono le pagine a lui dedicate che non abbiano subìto il condizionamento di fattori biografici o comunque extraletterari” scrive uno dei suoi biografi italiani più precoci e validi, Paolo Carile. I suoi testi, sulla scia dell'interesse per Céline, godono di una fortuna collezionistica insolitamente discreta se confrontata alla saggistica su altri autori stranieri (si veda Paolo Carile, Céline. Un allucinato di genio, Pàtron, Bologna 1969, p.21).
 
Paolo Carile, Louis-Ferdinand Céline. Un allucinato di genio, Pàtron, Bologna 1969 (immagine dal link)


Céline “non la manda a dire”. È spesso aggressivo e provocatorio e, anche attraverso il linguaggio, esercita un gesto di rottura appartenendo a quella schiera di scrittori che vengono amati appassionatamente o odiati ferocamente, senza mezzi termini.
La sua prima pubblicazione, e anche la più nota, è Viaggio al termine della notte, apparsa in Francia nel '32 per i tipi di Denoël et Steel e in Italia l'anno successivo per la Corbaccio. L'opera viene subito consacrata come di cruciale importanza per il Novecento.
Il libro è una denuncia degli orrori della guerra, vissuti dall'autore in prima persona.
La seconda opera, non meno nota e applaudita, è Morte a credito del '36, che sancisce definitivamente la sua fama.
Dopodiché è la volta di Bagatelles pour un massacre, il famosissimo e controversissimo pamphlet stampato nel dicembre del '37 che gli valse l'accusa di antisemitismo – con il ritiro nel maggio del '39 dell'opera- e l'obbligo di recarsi in esilio.
Fino a quella data il suo odio razziale non era ancora stato manifestato, se non attraverso personaggi meno importanti e comunque non in maniera diretta. Da Bagatteles in poi il concetto viene espresso chiaramente e riportato a chiare lettere attraverso quest'opera feroce e minuziosamente compilata, con tanto di elenchi e dati statistici legati agli ebrei e riferimenti storici.
Céline “considera gli ebrei agenti di corruzione (…) delle difese intellettuali degli ariani, li accusa di essere votati al «truquage de l'histoire», alla falsificazione della cultura e dell'arte francese attraverso la mistificazione permanente della parola e della retorica astratta «du verbe»(Paolo Carile, Céline oggi. L'autore de Voyage au bout de la nuit e di Rigodon nella prospettiva critica attuale, Bulzoni, Roma 1974, p.88)
In realtà l'antipatia gli deriva da un confronto diretto con la loro comunità, della quale disapprovava la loro scaltrezza negli affari e la loro ricchezza, da lui considerata negativamente.
Ma veniamo alla sua fortuna collezionistica in Italia, che vanta un'inedita e molto partecipata adesione e un grande numero di appassionati delle sue prime edizioni italiane.

Louis-Ferdinand Céline, Bagatelle per un massacro, Guanda, Milano 1981 (immagine dal link)

Il pezzo in assoluto più ricercato di Céline nella nostra lingua è il libello antisemita Bagattelle (o, dall'edizione Guanda, senza la doppia T) per un massacro. La prima edizione italiana è della Corbaccio, stampata nell'aprile del 1938 a cura di Alex Alexis. Di questo famigerato traduttore non si sa nulla e si crede avesse operato sotto pseudonimo (anche se non esclusivamente per questo testo di Céline; nella prima edizione del Viaggio appare sempre il suo nome in veste di traduttore).
Almeno un terzo del pamphlet viene censurato: i termini scurrili o legati al sesso vengono epurati, come anche le allusioni troppo dirette all'inferiorità degli ebrei. Non mancano infine gli errori, secondo Alexis dovuti alla mancanza di tempo.
Nonostante ciò le copie vendute sembra fossero ottantamila, un numero verosimile visto il clima di consenso nei confronti di Hitler e delle sue idee antisemite respirabile in Italia a quella data. Infatti l'opera, secondo Carile, venne stampata per “ragioni di opportunità politica (…) proprio all'epoca in cui anche da noi, seguendo il cattivo esempio tedesco, si fomentava l'avversione per gli ebrei.” (P.Carile, Céline. Un allucinato di genio, cit. p.128).
La presa di distanza dell'editore in merito a quest'opera, tuttavia, è evidente nella scelta di sovrapporre al titolo del libro, stampato a caratteri gialli, la scritta diagonale in rosso “Barricata individuale”. A sottolinearlo è Riccardo De Benedetti, autore di un recente saggio sul caso editoriale e critico di questa opera (Céline e il caso delle “Bagatelle”, Medusa, Milano 2011, p.88).
 
Louis-Ferdinand Céline, Bagattelle per un massacro, Corbaccio, Milano 1938 (immagine dal link)

Al momento l'opera risulta molto rara, anche se presente nel mercato antiquario. Le valutazioni oscillano dai 300 ai 400 euro.
La seconda, e in assoluto più rara, edizione di Bagatelle è edita dalla casa editrice Robespierre di Milano nel 1965, ma passa in sordina e non reca grandi migliorie. L'edizione è limitata e avviene per gentile concessione della Corbaccio, con la scelta della copertina che cade nuovamente su colori accesi, rosso fuoco per le scritte e nero per lo sfondo. La presa di posizione da parte dell'editore è di nuovo evidente nella scelta di raffigurare un personaggio con la testa sotto la ghigliottina, collocato in basso a destra.

Dalla seconda edizione a quella successiva passano 15 anni. È la volta della casa editrice Guanda, che nel 1981 edita una versione delle Bagatelle finalmente integrale e tradotta ex novo da Giancarlo Pontiggia, con una nota introduttiva di Ugo Leonzio sul significato dell'odio in Céline. Quest'opera, secondo Riccardo De Benedetti, “appare in un panorama di relativo disinteresse per il ruolo dell'antisemitismo nella costruzione ideologica del fascismo italico” (R.De Benedetti, Céline e il caso delle “Bagatelle”, cit. p.99) e di fatto viene stampata in qualità di semplice documento storico.

Ma la vera fortuna di questo testo, molto ricercato e da molti ritenuto erroneamente il più raro, è dovuta al fatto che nel 1982, un anno dopo la distribuzione del libro in libreria – senza, in realtà, particolare successo e con poco più di qualche migliaio di copie vendute – la vedova di Céline, Lucette Almanzor in Destouches, ne blocca la vendita tramite il suo avvocato.  
Un divieto mai giustificato, dettato probabilmente dalla volontà da parte della vedova di preservare un ricordo positivo del marito.
Fino a quando rimarrà in vita, dunque, non sarà possibile stampare questo testo, che oggi nell'edizione Guanda raggiunge i 150-200 euro. “Il testo non più disponibile pubblicamente, di fatto scomparso dai luoghi della fruizione abituale dei libri, le librerie, e rifugiatosi in qualche biblioteca, continua e conserva una vita sotterranea; si distribuisce per canali impropri”. (R. De Benedetti, Céline e il caso delle “Bagatelle”, cit. p.31) 
Infatti la quarta (quinta, se si considera la ristampa del 2008) edizione delle Bagatelle, oggi facilmente reperibile a poco prezzo, è un'edizione pirata, edita da Aurora presumibilmente negli anni Ottanta.
 Sul blog sopra citato si vocifera che anche dell'edizione Guanda esista un esemplare pirata, un facsimile spacciato per un'edizione originale e venduto a più riprese su ebay. Non è stato però possibile saperne di più.

Louis-Ferdinand Céline, I sotto uomini. Testi sociali, a cura di Giuseppe Leuzzi, Shakespeare & Company, roma 1993 (immagine dal link)

Concludo il paragrafo dedicato alle Bagatelle con un commento di Claudio Magris inserito nella sua prima e famosa opera Danubio (Garzanti, Milano 1986): “Céline si è lasciato accogliere dalla rivelazione del male (…) anarchico e autolesivo, Céline ha pagato uno scotto, poetico e intellettuale, al disprezzo di cui si è nutrito. (…).”
Secondo Magris in Bagatelle per un massacro c'è “il prolisso bottegaio che si lascia andare a tutti i pregiudizi della sua classe pauperizzata e disorientata, ma c'è anche una geniale e stravolta istantanea del secolo ventesimo, di cui non si potrà più fare a meno.” (C.Magris, cit. pp.51-52; 54)
 Per proseguire il nostro viaggio nelle rarità bibliografiche di Céline, è opportuno citare l'opera I sotto uomini, una raccolta di testi legati alla problematica sociale (anche se stesi in forma di uno pseudo-racconto di impressioni di viaggio) scritti da Céline a più riprese tra il 1925 e il 1933, quindi prima del Viaggio. Questi testi sono il risultato di un lungo viaggio dell'autore - che, non dimentichiamoci, fu medico – negli Stati Uniti, allo scopo di indagare i progressi della medicina del lavoro.
In questi scritti molto precoci sono già presenti alcuni tratti caratteristici dello stile di Céline, come “lo sghignazzo (…) che sgorga irrefrenabile anche nel mezzo della elencazione statitistica”, come osserva il curatore dell'edizione, Giuseppe Leuzzi (L.-F. Céline, I sotto uomini, Shakespeare and Company, Roma 1993, p.34). Ed è forse per questo che il libro risulta così ricercato.
Infatti, nonostante sia stato edito recentemente e da una casa editrice relativamente grande, la Shakespeare and Company di Roma, risulta raro e ricercato.

Louis-Ferdinand Céline, L'Eglise, Trevi, Roma 1968 (immagine dal coll. priv.)

Un altro testo molto raro di Céline, probabilmente più raro de I sotto uomini vista la datazione e la destinazione dell'opera, è la pièce teatrale L'Eglise, scritta nel '33 e rappresentata per la prima volta in Francia - con scarso successo - nel 1936 a Lione.
L'edizione italiana conserva il titolo originale e viene stampata nel 1968 dalla casa editrice romana Trevi, a cura di Rino di Silvestro e Giovanni Maria Russo. Il libro viene stampato in occasione della rappresentazione della pièce a Roma l'anno precedente, in anteprima italiana, curata dagli autori del testo.
Interessante la copertina, probabilmente tratta da una foto della rappresentazione, che ricorda certi cataloghi di mostra di artisti coevi come Michelangelo Pistoletto o Mario Schifano. Raffigura due uomini nell'atto di “picchiare” un personaggio dai capelli lunghi – tipico uomo sessantottino – vestito con una bandiera americana. Infatti L'Eglise, come precisa l'editore nella prefazione, è “una feroce satira verso organismi internazionali come L'ONU, e consimili” (L.-F. Céline, I sotto uomini, cit. p.9).
Ancora una volta, nel testo ritroviamo la presenza di riferimenti al suo odio razziale, come ad esempio nel personaggio di Yudenzweck, il cui nome contiene la parola ebreo. All'interno del testo è presente anche un elenco delle recensioni – positive e negative - che i giornali dell'epoca ne fecero.
Una delle ultime copie vendute online è stata quella della libreria editrice antiquaria Ar di Avellino, di manifestata ispirazione neonazista, perfettamente in linea con le idee di Céline.
Per concludere, occorre citare altre quattro rarità (o presunte tali) di Céline di recente pubblicazione: La scuola dei cadaveri, edita nel 1997 dalle edizioni Soleil (S.Lucia di Piave) e subito sparita dal mercato (attenzione alle copie ristampate da privati e diffuse come opere originali!), Arletty, edito dai Taccuini di Barbablù di Siena nel 1987, a cura di Massimo Raffaeli,  Progresso e Mea culpa / La bella rogna (Guanda, 1982).

Louis-Ferdinand Céline, Mea culpa / La bella rogna, Guanda, Milano 1982 (immagine dal link)

Il primo è un feroce pamphlet antisemita sullo stile di Bagatelle, di recente digitalizzato e reso disponibile gratuitamente online. Il secondo, molto più raro a causa della sua forma “ad opuscolo” di pochissime pagine, è un romanzo incompiuto (originariamente concepito per essere trasposto cinematograficamente) ispirato dalla figura dell'amica d'infanzia di Céline, Arletty, un'icona del cinema francese.
Progresso, infine, è un'opera teatrale edita dalla Collezione di Teatro Einaudi, rara in entrambe le sue edizioni del 1981 e 1982. Mentre Mea culpa / La bella rogna sono due importanti e ferocissimi libelli politico-morali. Questo libro fu ritirato dal mercato e circola anche in versione fake.
Questo breve excursus nelle rarità bibliografiche di Céline è stato un tentativo di fare ordine nell'infinito marasma delle edizioni italiane di Céline, che sono di sovente oggetto di accesi dibattiti nei forum online. 
Céline è uno degli autori più amati dai collezionisti italiani, dopo Georges Simenon e Samuel Beckett. Le motivazioni possono essere tante, una tra tutte la voglia di possedere qualcosa di “proibito”, di irrecuperabile.
E la rarità dei suoi testi è data proprio da quest'ultima caratteristica; se l'interesse nei suoi confronti non fosse così acceso, i testi sarebbero reperibili con maggiore facilità.

giovedì 21 novembre 2013

mercoledì 20 novembre 2013

Riscoprendo Julian Barnes / Rediscovering Julian Barnes

Julian Barnes, Il pappagallo di Flaubert, Rizzoli, Milano 1987 (immagine dal link)

E' decisamente il momento di Julian Barnes (Leicester, 1946).
Dopo la ristampa Einaudi di una serie di suoi libri come l'opera di successo Il senso di una fine (2012) o Livelli di vita (2013), che racconta il dolore subìto dall'autore in seguito alla morte della moglie, la riscoperta di questo scrittore inglese finora praticamente ignoto in Italia è stata avviata.
Lo si percepisce anche dalla scomparsa delle sue prime edizioni, che fino a poco tempo fa risultavano poco comuni ma non rare e ora non si trovano. 
Ma andiamo con ordine.


Julian Barnes, Oltremanica, Einaudi Supercoralli, Torino 1997 (immagine dal link)

Personalmente ebbi la fortuna di scoprirlo dal mio professore di Letteratura Inglese Roberto Bertinetti, la persona che al momento risulta maggiormente esperta di letteratura inglese in Italia e che ringrazierò sempre per avermi aperto mondi a me sconosciuti. 
Il mio professore segnalava Barnes come uno degli scrittori più importanti della seconda metà del Novecento inglese, assieme all'appena scomparsa Doris Lessing e agli scrittori appartenenti al "gruppo" (anche se gruppo non è) dei postcolonialisti come Salman Rushdie o Hanif Kureishi.
Uno dei suoi libri più conosciuti, Flaubert's Parrot, racconta in forma di saggio narrato le vicende dell'autore alle prese con lo studio dell'opera di Gustave Flaubert e del suo pappagallo, che pare averlo ispirato per un racconto. Il libro fu tra i finalisti del Booker Prize nel 1984.


Julian Barnes, Flaubert's Parrot, Jonathan Cape, london 1984 (immagine dal link)

Al momento entrambe le sue edizioni italiane (la seconda è di Bompiani, 1997) risultano scarsamente reperibili. In particolare la prima è apprezzabile per l'assoluta fedeltà alla copertina dell'edizione originale.
Un'altra rarità italiana di Barnes è Oltremanica, una raccolta di racconti dallo stile tipicamente pungente dell'autore. Difficile da trovare soprattutto completa di sovraccoperta.

Really is Julian Barnes' (Leicester, 1946) moment.
After the Einaudi's reprint of a series of his succesful works like Il senso di una fine (2012) or Livelli di vita (2013), which talks about the author's suffering after the wife's death, the italian rediscovering of this english author has officially started.
We can notice it by the disappearance of his first editions, which in a short time they went from "difficult to find" to scarce. But let's start from the beginning.
Personally I discovered him thanks to my professor of British Literature Roberto Bertinetti, the most expert of this field in Italy and to whom I will always be grateful for showing me unknown worlds. He was considering Julian Barnes like one of the most important writers of the second hald of the 90th century, together with Doris Lessing and the so-called postcolonialists like Salman Rushdie or Hanif Kureishi.
One of his best known books, Flaubert's Parrot, talks in the essay form the author's study of Gustave Flaubert's work, in particular if his parrot inspired or not one of his novels. The book almost won the Booker Prize in 1984.
At the moment both italian editions of this book (the second was published by Bompiani in 1997) are scarce. In particular the first edition seems interesting because of its fidelity to the cover of the original english edition.
Another Barnes' rarity is Oltremanica, a collection of short novels tipically ironic. Difficult to find especially with its dj.