lunedì 11 febbraio 2013

Un "premio" a Thomas Bernhard / A "prize" to Thomas Bernhard

Thomas Bernhard, La fornace, Einaudi, Torino 1984 (immagine tratta dal link)

Thomas Bernhard è forse l'unico scrittore austriaco del Novecento ad essere riconosciuto internazionalmente. La sua fama in Spagna, Francia, Italia e molti altri paesi è documentata dalle numerose traduzioni dei suoi libri, che coprono pressoché l'intera produzione letteraria dello scrittore.
Personalmente lo scoprii per caso, leggendo un libriccino edito da Adelphi nel 2009 e intitolato I miei premi. In questa sorta di memoire dai toni sarcastici, velati di amarezza e nichilismo, Bernhard racconta le sensazioni provate in occasione del conferimento di vari premi letterari, la cui partecipazione sentiva sempre come un obbligo. Bernhard non amava confondersi con la massa né con i suoi connazionali, tanto che spesso fu criticato per la sua esterofilia. 
In questo testo, di lettura molto scorrevole, le sue posizioni personali emergono chiaramente: il suo odio verso le occasioni ufficiali, il suo disprezzo delle cittadine piccolo-borghesi dell'Austria e della gente che vi abita, il suo distacco dall'ignoranza del milieu letterario che domina le manifestazioni culturali.

Thomas Bernhard, I miei premi, Adelphi, Milano 2009 (immagine tratta dal link)
I suoi capolavori, però, sono opere di ben maggiore respiro, di cui posso discutere soltanto "per sentito dire", poiché finora non ho avuto occasione di affrontarli di persona. 
Uno di questi è La fornace, uscito nel 1970 in Germania, ma pubblicato da Einaudi soltanto nel 1984 (e ristampato nel 1991). Nel libro la storia di Konrad, scrittore che intende cambiare con un saggio la scienza dell'udito, è solo un pretesto per raccontare una vicenda dove "passioni e deliri si intrecciano in un cocktail indimenticabile di immagini e di metafore, di speranze e di illusioni." (Eugenio Borgna, L'attesa e la speranza, Feltrinelli, Milano 2005, p.150).
E l'apprezzamento di questo romanzo si riflette non solo nelle recensioni positive sparse nel web, ma anche nella totale irreperibilità del testo in lingua italiana, che in occasione delle aste raggiunge i 100 euro. Con un pò di fortuna, però, lo si può trovare a meno: nel catalogo n.11 del 2011 della libreria antiquaria Prospero libri il libro veniva offerto a 25 euro.
Un'altra rarità di Bernhard in traduzione italiana è Correzione, pubblicato in Germania nel 1975 e edito sempre da Einaudi nel 1995, basata sul filosofo Ludwig Wittgenstein. Di nuovo filosofia, psicologia e autobiografia sono protagonisti di un'opera apprezzata da un pubblico molto esigente e cultore di Bernhard.

Thomas Bernhard, Correzione, Einaudi, Torino 1995 (immagine tratta dal link)

Maybe Thomas Bernhard is the only XX century Austrian writer who is internationally famous. His fame in Spain, France, Italy and many other countries is proved by numerous translations of his works, which includes almost his entire literal production.
Personally I discovered him by chance, reading a small book published by Adelphi in 2009 and called I miei premi. In this kind of a memoire with sarcastic tones, full-of disillusion and nihilism, Bernhard talks about how he felt when he received different literary awards, which he didn't love at all. In fact he always used to hate hanging out neither with the mass nor with his compatriots, and therefore he was often criticized for his heterophily.
In this pleasant text his opinions come out clearly: his hate for official occasions, his disgust for the Austrian small bourgeoisie and people living in it, his detachment from the ignorant literary milieu, who dominates cultural events. 
His masterpieces, anyway, are quite different. About them I've only heard about, because I've never had the opportunity to read them. One of these is La fornace, published in Germany in 1970 and in Italy only in 1984 by Einaudi (reprinted in 1991). In the book the story about the writer Konrad and his dream to change the science of hearing with an essay, is an excuse to write a novel where "passions and hallucinations are brought together in an unforgettable cocktail of images and metaphors of hopes and illusions."(Eugenio Borgna, L'attesa e la speranza, Feltrinelli, Milano 2005, p.150, the translation is mine).
The appreciation of this book is proved by many positive reviews in the web, but also by the total rarity of this text in italian language, which on the auctions reaches 100 euros. However, if you are lucky, you can find it for less: catalogue n.11 from 2011 of the antiquarian library Prospero libri the book was offered for 25 euros.
Another rarity by Bernhard in italian language is Correzione, published in Germany in 1975 and in Italy by Einaudi in 1995. The book is based on the philosopher Ludwig Wittgenstein and again philosophy, psychology and autobiography are protagonists of a very appreciated work by a very demanding public, strong Bernhard's lovers.

7 commenti:

  1. "La fornace" l'ho cercato anch'io per anni, invano. Poi, quando stavo per commettere uno sproposito (leggerlo in francese, pur di leggerlo), un giorno sono entrato in una libreria del centro di Roma e ne ho trovata una copia, a 15 euro! Inutile dire che, da quando ho potuto finalmente riporlo in biblioteca, non l'ho ancora letto...Invece se non lo conosci di Bernhard ti consiglio "Estinzione": e' semplicemente magnifico. Ciao!

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  2. lo leggerò! non ho mai letto nulla di più impegnativo di lui. Interanalisi dove l'ha trovato? eh purtroppo anch'io ho la stessa malattia: quando scopro che un libro è raro, se lo trovo mi precipito ad acquistarlo per saperne di più!

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  3. p.s. quando ci arriva, ho scritto qualcosa anche su Arbasino: sono curiosa di sapere vosa ne pensa!

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  4. Interanalisi l'ho trovato su Ebay, qui a Roma tra l'altro. Ho gia' letto cio' che hai scritto su Arbasino, e' ben li' che mi e' venuto in mente di comprare "Sessanta posizioni", che in passato avevo solo sfiorato. secondo me Arbasino e' sublime, anche se riesco a leggerlo a spizzichi e bocconi: e' carico, lussureggiante, ma in un modo che diverte tantissimo. Oltre a Fratelli d'Italia, splendido, l'unico altro suo che ho letto integralmente e' La bella di Lodi, che ti consiglio. E ti consiglio di vedere anche il film del 1963 (esce come regia di Missiroli, ma in realta' e' quasi tutta farina del sacco di Arbasino anche il film): e' un altro mirabile esempio di cinema dello sboom economico, con tutte le amarezze e i facili entusiasmi del caso, con una fantastica Sandrelli nel ruolo della savante di provincia. E soprattutto c'e' una scena indimenticabile: a un certo punto la Sandrelli e il protagonista maschile vanno a cena fuori, e' estate, scelgono un ristorante nel centro di Modena con i tavoli fuori, si siedono e al tavolo a fianco a loro ci sono Arbasino e Antonio Delfini che cenano e chiacchierano! Antonio Delfini, lo splendido scrittore le cui rarita' non sfigurerebbero nel tuo blog e che avrai certamente conosciuto nella Collezione di Mughini, libro capitale anche per me! Insomma, si potrebbe andare avanti tutta la notte a parlare di certe cose ma mi sa che con te sfondo una porta aperta. Ciao!

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    1. Beh sì, Antonio Delfini mi è ben noto e spero di riuscire a scrivere qualcosa su di lui. È che essendo un mostro sacro non voglio scrivere tanto per farlo..

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