Il primo Corano mai stampato, rinvenuto a Venezia dalla studiosa Angela Nuovo nel 1987 (immagine dal link) |
La scorsa settimana un cliente collezionista di reperti e materiale cartaceo provenienti dall'Impero Ottomano mi ha portato un estratto tratto da un libro di Alessandro Marzo Magno, relativo a un fantasmagorico ritrovamento avvenuto circa 30 anni fa a Venezia (trovate una sintesi al link della foto).
Perché non ne sapevo nulla? Mi sono chiesta con non poche perplessità, dal momento che negli anni mi sono letta tutta o quasi la bibliografia su libri rari e dintorni...
Ebbene il mio senso di colpa è stato lievemente attenuato, quando ho scoperto che la notizia è stata clamorosamente ignorata dei media, nonostante l'importanza mondiale del fatto.
Ma andiamo con ordine.
Forse in tanti sanno che il mondo arabo è stato da sempre molto restìo a divulgare il proprio credo in forma scritta, tant'è vero che la prima versione a stampa ufficiale del Corano risale a tempi molto recenti, per l'esattezza al 1923. Si temeva errori e successivi problemi legati all'interpretazione sbagliata del testo sacro.
Perciò i testi arabi antichi sono oggi molto rari e ricercati, soprattutto il famoso primo Corano stampato a Venezia nel 1538 da Paganini, di cui si credeva non fosse sopravvissuta nemmeno una copia.
L'ardua impresa costò alla stamperia il fallimento e da quell'anno cessò di operare.
Nel 1987 però la studiosa del libro Angela Nuovo (oggi docente a Udine) ha un'intuizione, e inizia a cercare notizie presso la biblioteca francescana dell'Isola di San Michele a Venezia, prima d'ora totalmente sconosciuta agli studiosi. Dopo mille fatiche dovute alla reticenza del custode della biblioteca, finalmente avviene il ritrovamento, paragonabile a quello della Bibbia "42 linee" o dei libri di Aldo Manuzio.
Ma ahimé siamo in Italia, e le notizie "colte" fanno poco scalpore.
english version coming soon...
Mi ha fatto ricordare la magia che regala l'isola di San Michele vista dalla Fondamenta nuove... non sapevo ci fosse una biblioteca.
RispondiEliminaBuona giornata!
Giuseppe
Venezia è sempre stata magica.. ancor di più con quel tocco d’oriente!
EliminaSecondo me la notizia è stata cautamente nascosta dai media, onde evitare polemiche o peggio.
RispondiEliminaSe non ricordo male, in un fumetto paperoniano del mitico Don Rosa, proprio in quell'isola i protagonisti troveranno i rimasugli della perduta Biblioteca di Alessandria...
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