Eraldo Affinati, Veglia d'armi. L'uomo di Tolstoj, Marietti, Genova 1992 (immagine dal link) |
Al secondo appuntamento con le opere prime dei finalisti del Premio Strega 2016 mi accorgo di avere alcune lacune; il nome di Affinati mi dice poco o nulla.
La domanda è se sia una cosa condivisa anche da voi o soltanto una mia grave mancanza! Eppure ha pubblicato molto, soprattutto con Mondadori. Leggo su Google che vive a Roma e, assieme alla moglie, ha fondato una scuola gratuita di italiano per immigrati.
Esordisce nel 1992 con Veglia d'armi, un "breviario interiore ispirato all'opera del grande scrittore russo", come riportato sul sito web dello scrittore. Ma nel catalogo nazionale ho trovato alcuni suoi saggi precedenti all'esordio letterario, alcuni incentrati sull'opera di Silvio D'Arzo, un misconosciuto ma meritevole rappresentante del Novecento italiano.
Il primo vero romanzo, di impronta autobiografica, esce un anno dopo e si intitola Soldati del 1956. L'editore è minore, il fiorentino Nardi, ma subito dopo la Mondadori si accorge di lui e ripubblica il libro inaugurando una lunga serie di suoi successi.
Inutile dire che entrambe le edizioni sono di difficile reperibilità, soprattutto Soldati de 1956 in edizione originale, che sto cercando anch'io.
Future rarità!
english version coming soon...
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