Marco Balzano, Il figlio del figlio, Avagliano, Roma 2010 (immagine dal link) |
Il Premio Strega di quest'anno non l'ho seguito, sono sincera. Troppe cose da fare e poche notizie interessanti sugli autori in gara.
Infatti, in molti mi hanno riferito che il libro del vincitore pecca di povertà di linguaggio. Se non fosse per il tema interessante - la biografia di Gerda Taro e il mondo della fotografia ai tempi di Robert Capa - sicuramente non avrebbe vinto.
Vale la pena però andare a vedere i finalisti, in primis Marco Balzano arrivato secondo, che ha esordito nel 2010 con Il figlio del figlio. Riporto la trama da un sito:
"Nicola
ha ventisei anni e fa l'insegnante precario a Milano. È il figlio del
figlio di nonno Leonardo, un omone potente e analfabeta che un giorno
porta la notizia: bisogna vendere la casa al mare. Nonno, padre e nipote
partono per raggiungere la Puglia - un viaggio tra i luoghi e le
memorie che hanno costruito la famiglia Russo - che poi "è il posto dove
uno deve stare". Tra quelle mura ognuno ritrova le proprie tracce:
Nicola gli amori estivi; il padre la scuola e la giovinezza; il nonno la
sua vita di contadino.
Tre uomini che tirano le somme della propria vita, tre lingue diverse per raccontare la guerra e l'impegno politico, l'emigrazione e la perdita delle radici; il bisogno di partire e la conquista di un posto in cui tornare."
Tre uomini che tirano le somme della propria vita, tre lingue diverse per raccontare la guerra e l'impegno politico, l'emigrazione e la perdita delle radici; il bisogno di partire e la conquista di un posto in cui tornare."
Nel 2016, dopo aver vinto il Premio Campiello, il libro è stato ristampato da Sellerio. Al momento è irreperibile!
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