Christian Marclay, Graffiti Composition, Akademie der Kunste, Berlin 1996 (immagine dal link) |
I cataloghi dello Studio Biblografico Giorgio Maffei, di cui ricorderete molti miei post, sono sempre molto concettuali e ogni singolo libro è accompagnato da una descrizione che ne spiega l'intento, facendo riferimento ad esempio al passato dell'artista, alle correnti a cui appartiene o agli artisti a lui vicini.
L'ultimo catalogo prodotto (marzo 2015) si intitola Books about nothing ed è in effetti una raccolta di libri d'artista legati al concetto di "nulla": un esempio lampante è il famosissimo Piero Manzoni. Life and work (sempre in catalogo da Maffei), composto da fogli bianchi. Se ricordate ne ho scritto in un lungo post qualche anno fa.
Tra l'offerta mi è piaciuto molto Graffiti Composition, un libro d'artista del vincitore della Biennale di Venezia del 2011: Christian Marclay. Gli appassionati di arte contemporanea ricorderanno sicuramente il suo video The Clock, che consisteva nel raggruppamento di una grossa quantità di spezzoni di film storici facenti riferimento ad un'ora precisa, ogni volta corrispondente a quella effettiva dello spettatore in sala.
Questo libro d'artista, invece, si cimenta con l'idea del vuoto, come sottolinea Maffei.
Sulla scia dell'esempio di John Cage, "maestro del silenzio" (vedi mio post), Marclay lascia in bianco la partitura musicale. "Non intende intonare il silenzio, solo lasciare aperta la possibilità teorica di infiniti suoni. Dopo il “nulla” anche le infinite possibilità del “troppo” producono silenzio." (Giorgio Maffei in Books about nothing).
english version coming soon...
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