venerdì 22 giugno 2012

Urs Fischer, "il Cattelan svizzero"


Urs Fischer, Time Waste RADIO-COOKIE und kaum Zeit, kaum Rat, Kunsthaus Glarus, Svizzera, aprile - giugno 2000
libro d'artista pubblicato in occasione della mostra "Urs Fischer, Soups of the Days & 6 1/2 Domestic Pairs Project"

Quando il libro mi è giunto per posta, ho pensato che il venditore mi avesse informata male in merito alle sue condizioni... invece a una disamina più attenta gli scarabocchi, le scritte a matita (stampata) e altri segni si sono rivelati un frutto della volontà dell'artista! 
Si tratta di un libro d'artista prevalentemente fotografico, che riassume l'operato di Urs Fischer fino a quella data. Al momento non so valutarne la rarità, perché è stato stampato di recente e quindi appartiene ancora alle persone che l'hanno acquistato in occasione della mostra... Ad ogni modo il sistema di ricerca nelle biblioteche mondiali della Kit Library ne segnala 19 copie presenti, sparse tra Germania, Svizzera (città natale dell'artista), Austria, Australia e Gran Bretagna, mentre per quanto riguarda Internet, al momento non ci sono copie in vendita.

Jet Set Lady, Fondazione Nicola Trussardi, Istituto dei Ciechi, Milano 2005

E' complicato commentare un artista che, oltre a figurare tra i miei preferiti, ormai sta raggiungendo l'apice del successo, con alle spalle un'attività artistica sempre più corposa e complessa, che spazia dalle sculture in cera che si sciolgono con il tempo, per le quali è maggiormente conosciuto (si veda la copia del Ratto delle Sabine di Giambologna scioltasi in occasione dell'ultima Biennale di Venezia, sotto gli occhi di un "Rudolf Stingel di cera"), a installazioni, pannelli fotografici e opere di vario genere.
Attualmente è protagonista di una mostra personale a Palazzo Grassi, intitolata Madame Fisscher e organizzata da François Pinault, uno dei suoi principali collezionisti. 
L'esposizione riunisce più di trenta opere e l'artista stesso si dichiara stupito nel rivedere opere che non vedeva da anni. In una recente intervista ne Il Giornale dell'Arte, interrogato sul significato della sua arte, si esprime in questi termini:"Faccio questo; è questo che faccio. Non devo giustificare niente con nessuno, perché quando cerchi di farlo, quando provi a rispondere a questo tipo di domande non ne cavi fuori nulla. Il vantaggio dell’arte è che fa quello che fa".
Non si può che essere d'accordo. Personalmente sono dell'idea che le interpretazioni spettino in primis al pubblico, e in un secondo momento al critico che tenterà di porre ordine al tutto. All'artista è lasciato l'arduo compito del fare creativo, che non necessita di alcuna spiegazione.



 Il collezionista, Brant Foundation Art Study Center, Greenwich, 2010
Le sculture di cera di Urs Fischer hanno tutte una fiamma accesa, che piano piano dissolve la scultura.


Alcune immagini dalla mostra a Palazzo Grassi, Madame Fisscher. La modella è reale e cambia posizione di giorno in giorno

When the book came to me by mail, I immediately had a thought that the seller didn't inform me about the real conditions of the book... but once I looked a bit better, I realized that the scrawls, pencil writings (printed) and other signs were an artist's will!
I'm talking about a mainly photographic artist's book, which reassumes the Urs Fischer's artwork since that date. Actually I'm not able to estimate its rarity, because it has been printed recently and therefore it still belongs to people that bought it in the occasion of the exhibition... 
Anyway the KIT Library research system indicates 19 existing copies around the world: in Germany, Swiss (the artist's birth country), Austria, Australia and Great Britain. For what concerns Internet, there are no copies actually on sell.
It's complicated to comment a so important artist, by the way my favourite, who is now reaching the success and who has a huge and complex artistic backgroung, going from wax sculptures, which  dissolves with time and thanks to them he's mainly recognised (look for example at the Ratto delle Sabine, a copy from Giambologna, which slowly disappeared during the last Venice Biennale, in front of “wax-Rudolf Stingel”'s eyes), to installation, photographic panels and other works.
Actualy he has a solo exhibition in Palazzo Grassi, called Madame Fisscher and organized by François Pinault, one of his principal collectors.
The exhibit brings together more than 30 works and the artist declares himself surprised viewing works he haven't seen for years.
In a recent interview in Il Giornale dell'Arte, when he was asked about the meaning of his work, he said: “I'm doing this; that's I'm doing. I dont's have to justify my actions, because when someone tries to do it, when you try to answer to these questions, you don't realize anything. The advantage of making art is that you do what you do”.
I couldn't be more in agreement. I personally think that interpretations are left in primis to the public, and secondly to the critics, which will attempt to give order to all. To the artist is left the hard job of making art, which doesn't require any explanation.

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