martedì 24 gennaio 2017

Considerazioni sui "hypermoderns"

David Foster Wallace, Infinite Jest, Little, Brown and Company, Boston 1996 (immagine dal link)

In queste settimane sto leggendo il libro di cui ho scritto tempo fa (vedi post) di Rebecca Rego Barry sulle più sorprendenti trouvailles di famosi librai e collezionisti. E' una lettura piacevolissima ed esaltante, non appesantita da descrizioni troppo minuziose e tediose.
Non poteva certo mancare un articolo sugli investimenti relativi ai cosiddetti hypermoderns, ossia libri stampati 40 anni fa o meno destinati a salire di prezzo, che è anche uno degli argomenti più ricorrenti di questo blog.
A trattarlo è la professoressa, scrittrice e saggista Anne Trubek, che nel 2010 ha scritto un bel libro sulle case degli scrittori intitolato A Skeptic's Guide to Writer's Houses.  
I nomi che cita come esempi universalmente conosciuti sono Jonathan Franzen (di cui infatti ho scritto in un post dedicato proprio agli investimenti), George Saunders e Cormac McCarthy, i cui libri hanno già una buona valutazione nel mercato, ma - come ci ricorda la Trubek - i prezzi sono ancora volatili ed è possibile fare qualche buon affare.
Per quanto riguarda Cormac McCarthy, ho osservato che dal 2013 quando scrissi un post sulle sue prime i prezzi sono rimasti stabili a circa 150/200 euro. Mi sembra un buon segno, anche se di incrementi si parlerà molto più avanti negli anni.
Bisognerebbe acquistarli al momento dell'uscita, osserva lei, magari iscrivendosi a dei programmi appositi che prevedono l'invio mensile da parte della casa editrice di una prima edizione a loro scelta firmata dall'autore.
Concludo citando un'opera da lei venduta nel 2010 a 150 dollari su Ebay, acquistata poco prima a 1 dollaro: si tratta di Infinite Jest di David Foster Wallace. 
Al momento le copie autografe di questo libro sono valutate addirittura 1800 dollari... forse avrebbe potuto aspettare che salisse!

english version coming soon...

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