sabato 1 giugno 2013

Vecchi libri per quest'epoca incerta / Old books for these uncertain times

Valentino Ronchi, Vecchi libri per quest'epoca incerta, Foschi, Forlì 2013 (immagini dal link)
E' da un po' che non pubblico. Un po' per un problema sul computer, un po' perché sto riempiendo la mente di tantissime nuove informazioni e temi letterari e quindi ho bisogno di fare ordine nella testa.
Uno dei libri che hanno fatto da protagonista delle mie letture in queste settimane è stata questa novità di Valentino Ronchi, da cui ho appreso sulla rivista Charta di qualche mese fa.
Devo ammettere di aver riversato troppa aspettativa in quest'opera e quindi, inevitabilmente, la delusione è stata notevole.
Ronchi è uno scrittore relativamente giovane e con poca esperienza letteraria, nonostante abbia vinto alcuni premi come poeta. Lo si percepisce ad ogni riga di questo testo interessante indubbiamente, ma privo di una struttura credibile e avvincente.
Essendo l'autore un commerciante di libri rari di professione, i riferimenti al mondo del collezionismo librario sono massicci e molto piacevoli, come quello al raro e interessante libro di Philip Roth, Quando Lucy era buona, da molti ritenuto uno dei suoi capolavoriUn testo che talvolta sfiora i 50 euro in asta.
Ma ciò non è sufficiente a farne un libro di qualità letteraria! La narrazione arranca, qua e là c'è un riferimento politico o sessuale un po' maldestro o una citazione da qualche opera letteraria.
Poco credibile, infine, la trouvaille che il protagonista fa ad un certo punto: i rarissimi Canti Orfici di Campana, in edizione originale, al prezzo di 5 euro...
Ora, sono la prima a sostenere che le trovate fortuite sono accessibili a tutti - o quasi - ma qualsiasi collezionista di libri ormai è consapevole che anche il libraio meno accorto ormai sa prezzare adeguatamente i libri fondativi del Novecento italiano!
Peccato, poteva essere un buon libro.

Philip Roth, Quando Lucy era buona, Rizzoli, Milano 1970 (immagine dal link)

It's been a while since I've posted something. Partly because I had a problem with the computer, partly because I am filling my head with so many informations and literary fields that I need some time to figure it out.
One of the books I've red in these weeks is this new book by Valentino Ronchi, about which I red in the Charta's last month's issue.
I have to admit that I had too much expectations about it and I've remained quite disappointed...
Ronchi is a relatively young writer with a little experience, although he has won many prizes as a poet. This inexperience is perceivable in each word of this book undoubtedly interesting but without captivating ans solid structure.
The author is a re-sell librarian, so the considerations and notes about the world of collecting are many and very pleasant, as for example the one that concerns the rare Philip Roth's Quando Lucy era buona, considered one of his masterpieces. A book that sometimes reaches 50 euros in auctions.
But this is not enough to make of it a quality book! The narration is going slowly; sometimes he makes clunky comments about sex or politic or literary quotations.
In conclusion, he writes about an unbelievable trouvaille the protagonist makes: the extremely rare Ungaretti's Porto sepolto for 5 euros...
Now, I'm the first to say that trouvailles can happen to - almost - everyone, but I also know that every bookseller already knows how to give prices to the books that made the italian XX century!
What a pity, it could have been a good book.

10 commenti:

  1. ciao trovato oggi le perizie di William Gaddis
    a 20 euro prima edizione 1967, penso di aver fatto un buon affare! (visto le aste su ebay!)
    Comunque da quando seguo questo blog mi sò rovinato a forza di comprare libri!
    Ti saluto!

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  2. Hahahha mi dispiace!!
    Prendilo come un investimento.. In questa epoca 'incerta' appunto!
    Un saluto

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  3. Io invece ne ho regalato uno, molto più recente ovviamente, ma comunque abbastanza difficile da reperire:
    "Il violino di Faenza" di Champfleury
    http://www.sellerio.it/it/catalogo/Violino-Faenza/Champfleury/977

    E' un vero piacere regalare un libro raro e condividerlo con chi sa apprezzare, inoltre è un regalo di valore!

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    1. Grazie per il commento e per i complimenti! Onestamente non ne sapevo nulla di quel gioiello Sellerio! Sarebbe interessante studiare le rarità di quella casa editrice!
      Ad ogni modo concordo con lei in merito all'opportunità di scegliere un libro raro al posto dei soliti oggetti... Oltre al valore letterario si aggiunge quello materiale!
      Un caro saluto

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  4. Del libro di Roth ho un esemplare quasi perfetto, completo anche di fascetta editoriale, ma è una seconda edizione. Invece, sempre suo, non ho mai incontrato se non in foto "Lasciarsi andare", Bompiani 1965.
    Quanto a Sellerio, secondo me è bellissima la prima collana, anni 70, "La civiltà perfezionata", carta pregiata e pagine intonse: "L'affaire Moro" di Sciascia il titolo più conosciuto. Altre uscite della collana che posseggo "Souvenirs" di Savinio e le "Lezioni su Stendhal" di Tomasi di Lampedusa.
    A presto!

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    1. Beh Lezioni su Stendhal è una vera chicca! Invece in merito a Lasciarsi andare non ne avevo mai sentito prima. Dovrò riguardarmi la bibliografia di Roth! Pensavo che il più raro fosse Addio Columbus del 1959...

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  5. A quanto mi risulta Lasciarsi andare non è più stato ristampato in Italia, tu ce l'hai (scusami, propongo di passare al tu, questi argomenti m'infervorano troppo...)?

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    1. Nessun problema, mi fa piacere! No, non ce l'ho. Ho solo Lamento di Portnoy in prima edizione, ma non ha valutazioni alte, per nulla anzi.
      Mi piace molto Roth! Oggi inizierò Zuckerman scatenato.

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  6. Zuckerman scatenato ancora mi manca, l'ultimo Roth letto e' stato La mia vita di uomo, l'anno scorso, molto bello. Con Roth mi capita una cosa curiosa, non mi viene da essere metodico nelle letture. Invece di solito procedo abbastanza per filoni -quest'estate ad esempio ho deciso di affrontare le opere in prosa di Beckett. C'e' stato il periodo del cinema di genere italiano, la nuova Hollywood, Parise, Camus, Céline e tanti altri...invece con Roth mi viene da leggerne uno ogni tanto, anche se quasi sempre mi piacciono molto...boh, forse peeche' sono tanti? Comunque il prossimo penso sara' La controvita, ne ho letto l'incipit per caso da un amico e mi ha incuriosito assai.

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    1. Forse perché Roth rimane comunque molto simile da un libro all'altro, salvo ad esempio Pastorale americana. Io invece leggo soltanto uno o due libri di un autore, la vita è troppo breve per perdere l'occasione di scoprire più autori possibili :)

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