(Immagine tratta dal link) |
La casa d'aste Christie's di New York il 12 novembre e a febbraio 2013 batterà circa ventimila opere di Andy Warhol, tra cui dipinti, serigrafie, fotografie, oggetti vari e libri, rimasti nella Factory dopo la sua morte (1987).
La notizia, diffusasi a macchia d'olio non solo tra la stampa, ma anche tra i collezionisti del grande maestro americano, ha immediatamente provocato un certo scalpore e sbigottimento, rimandando in primo luogo a un'ipotesi di "sabotaggio del mercato" (termine utilizzato dal direttore del mensile Arte di questo mese, Michele Bonuomo). In realtà si tratta della volontà da parte della Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, che ha messo in vendita tutti questi beni, di fare cassa e permettere di continuare a organizzare mostre e ricerche sull'arte di Warhol.
Il rischio però preoccupa, a mio avviso, soprattutto il mondo dell'antiquariato cartaceo, poiché alcuni rari libri di Warhol, come il catalogo Dossier n.2357 (oggetto di un post su questo blog) o il libro d'artista Index (Random House, 1967) fanno spesso la felicità dell'antiquario, che li vende a cifre molto alte. Un'improvvisa comparsa di più copie di alcune rarità warholiane può provocare non pochi disordini in questo senso... staremo a vedere!
Andy Warhol's Index Book, Random House, New York 1967 (immagini tratte dai link1, link2). |
On november 12 and in february 2013 the New York Christie's auction house will sell about 20,000 works by Andy Warhol: paintings, serigraphies, photographs, various objects and books, which have remained in the Factory after his death (1987).
The information, diffused through the press, but also through collectors of this great art master, had immediatelly provoked clamour and astonishment. The first thought was to some kind of a "market sabotage" (that's the word which Michele Bonuomo, the Arte's review director, have used to describe this fact on this month's number). In fact it is a will of the Andy Warhol Foundation for the Visual Arts to earn some money to continue with Warhol's exhibitions and to promote the research about his art.
Although I think that the risk preoccupies mostly collectors of the artist's "paper-world", because some rare Warhol's editions, like the catalogue Dossier n.2357 (of which I've spoken on this blog) or his artist's book Index (Random House, 1967) mean very much to antiquarian librarians, who use to sell those books for very high prices.
If many rare copies suddenly appear on the market, they may cause some problems.
...we'll see!
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