(immagine dal link) |
Je ne sais pas de lecture plus facile, plus attrayante, plus douce que celle d'un catalogue. (Anatole France)
venerdì 31 luglio 2015
Happy holidays!
giovedì 30 luglio 2015
Romualdo Natoli e il giallo "fascista"
Romualdo Natoli, Il marchio di Giuda, Nerbini I Romanzi del Disco Giallo, Firenze 1941 (immagine dal link) |
Come promesso (vedi mio post) torno a parlare di giallo italiano d'epoca, un argomento che mi appassiona molto e che sto scoprendo piano piano leggendo tutto ciò che riesco a trovare in merito (in realtà non moltissimo).
Uno degli autori più collezionati - e di conseguenza più costosi - in assoluto è Romualdo Natoli.
A differenza ad esempio del padre del giallo italiano Augusto De Angelis (1888-1944), che è stato in gran parte ristampato dalla Sellerio e altri editori, i libri di Natoli sono ormai quasi tutti introvabili perché mai riapparsi in libreria dopo la prima edizione.
Nemmeno su Wikipedia troverete qualche rigo a lui dedicato, nonostante sia stato uno dei giallisti più attivi all'epoca.
Questo perché aderì al fascismo e accettò di adattare i suoi libri alle richieste del regime che, come ho scritto nel post di cui sopra, volle introdurre il genere poliziesco in Italia epurandolo delle "cattive" influenze di quello americano.
Il risultato fu disastroso: cattiva (spesso antisemita) e banalissima letteratura di poco successo che non riuscì a spodestare mostri sacri come Agatha Christie o Edgar Wallace.
Per approfondire l'argomento, oltre ai libri che vi segnalai, leggetevi anche questo articolo al link.
Ma torniamo a Natoli. Tra i suoi maggiori successi gialli Il mistero del poligono (Nerbini, 1941), Il marchio di Giuda (sopra) o L'uomo e la folla (Nerbini, 1941), collezionatissimi ma solo se completi di copertina originale. Natoli scrisse anche romanzi d'avventure e saggi, ma è ricercato solo ed esclusivamente come giallista.
Le valutazioni variano a seconda della bramosia del collezionista, ma spesso superano i 70/80 euro.
Interessante anche tutta la produzione sotto innumerevoli pseudonimi, stampati soprattutto dopo la guerra, quando evidentemente doveva "ripulirsi" il nome...
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martedì 28 luglio 2015
Bestsellers
Fred Vargas, Io sono il tenebroso, Einaudi I Coralli, Torino 2000 (immagine dal link) |
Nella classifica stilata dalla libreria online Ibs dei libri più venduti in Italia quest'estate svetta Tempi glaciali di Fred Vargas. La trama ve la riporto direttamente dal sito:
"Si è mobilitata tutta l’Anticrimine del tredicesimo arrondissement
di Parigi sul caso dei due apparenti suicidi. Il coltissimo capitano
Danglard, grande estimatore di vino bianco, l’energica Violette
Retancourt, lo specialistica in pesci d’acqua dolce Voisenet.
Ma soprattutto lo svagato, irresistibile, «spalatore di nuvole»,
il commissario Jean-Baptiste Adamsberg. Tutto inizia
col ritrovamento di due corpi e la scoperta di uno strano simbolo
scarabocchiato accanto a ciascuno di essi. Ma come sempre
accade nelle storie di Fred Vargas, questo non è che l’avvio
di una avventura che finirà per snodarsi in mezza Europa
tra una balzana setta di adepti della Rivoluzione francese
e una gita in Islanda finita in tragedia."
Chi è Fred Vargas? Lo pseudonimo che la scrittrice francese Frédérique
Audouin-Rouzeau ha deciso di adottare in omaggio alla sorella gemella
Jo, una pittrice che nelle sue opere si firma appunto Vargas (Vargas è
il cognome del personaggio interpretato da Ava Gardner nel film La contessa scalza).
Figlia di una chimica e di uno scrittore surrealista dal '92 ha pubblicato quasi un libro all'anno.
Pertanto, visto il successo ottenuto da noi, vi consiglio di acquistare il suo esordio in Itaia: Io sono il tenebroso. Brossura illustrata ancora - forse per poco - reperibile a costo di usato.
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venerdì 24 luglio 2015
Disneyana
Marovelli / Paolini / Saccomano, Introduzione a Paperino. La fenomenologia sociale nei fumetti di Carl Barks, Sansoni, Firenze 1974 (immagine dal link) |
A proposito di disneyana e collezionismo di libri Disney (vedi mio post), eccone uno molto ricercato e di difficile reperibilità. Il libro dà completa attenzione alla figura di Paperino, introducendone i tratti distintivi anche sotto il profilo psicologico.
Molte godibile la lettura anche per i non appassionati!
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mercoledì 22 luglio 2015
Aggiunte su Lo Presti / Addings
(immagine dal link) |
In concomitanza con l'asta Ebay non ancora conclusasi (prezzo corrente offerto 149 euro) de il rarissimo L'indominio della discordanza del discusso Lo Presti (vedi mio post 1 e 2), ho ricevuto una bella mail di un lettore, Danilo, che mi ha segnalato un ritaglio trovato in una copia de Il cacciatore di campanelli, la seconda edizione del libro - con titolo diverso - e anch'esso oggetto del desiderio di molti bibliofili.
Di lui esistono pochi riferimenti bibliografici o commenti alle opere, essendo un autore "scomodo", come leggerete sotto.
L'articolo è di Ernesto Gagliano, lo riporto per intero:
"Venga a trovarmi a casa: così vede come vive un rinnegato». E' un piccolo
alloggio, sospeso su gironi di ballatoi all'ultimo piano di un vecchio edificio
nei pressi di piazza Vittorio.
Giuseppe Lo Presti, 32 anni, la faccia di
ragazzo affabile e un pesante fascicolo giudiziario alle spalle come
«terrorista di destra», ci viene incontro: ha fatto 13 anni di carcere, da
quattro mesi è fuori e abita lì con la sua compagna Marcella. C'è aria di Anni
Settanta finiti male. Sul tavolino spicca un romanzo appena pubblicato negli Oscar Originals della
Mondadori: «Il cacciatore ricoperto di campanelli» (pp. 122, L. 12 mila) che
sarà in vetrina nei prossimi giorni. Era già uscito nelle edizioni Barbarossa,
una «cooperativa di camerati», con lo strano titolo «L'indominio delle
discordanze». L'ha riscoperto Aldo Busi il quale nella prefazione tesse le lodi
del testo e si avventa contro i «grandi fighetti editoriali» che ci offrono sempre
la stessa pappetta americana invece di cercare la vera letteratura spesso
«sporchina e unticcia», spesso accompagnata da zavorra e liquami.
Il romanzo di Lo Presti,
ambientato in una livida Torino, è un impasto di amore e disperazione, una
rivolta interiore sospinta da un ritmo serrato: contro l'ordine delle cose
(«questo mondo nel quale tutto è sistemato in modo idiota»), contro l'affetto
totalitario della madre, contro l'accettazione delle ingiustizie quotidiane.
C'è anche la ricerca di una
misteriosa ragazza (vergine o prostituta) e la preghiera a un Dio perchè cambi
le cose, ma lui non risponde; e allora il protagonista va da un prete e nel
silenzio della sacrestia gli fa una strana proposta: «Le chiedo di
sbattezzarmi». Il resto è tragedia annunciata.
Quando ha scritto questo romanzo?
«Quand'ero in carcere a Volterra. L'ho cominciato per gioco».
Con che accusa è finito in
prigione? «Associazione sovversiva e compartecipazione nell'omicidio Buzzi».
Giuseppe Lo Presti ammette alcune
cose, altre le nega: nei suoi discorsi il confine tra verità e menzogna è
incerto. Dice: «Aiutavo facendo delle rapine: sa, quello che serviva. Erano gli
anni della foga, '76-'77». Che gruppi aiutava? «I Nar». Ma si affretta a
precisare: «Niente roba di sangue. Non ho mai partecipato a delitti. Sono
entrato in politica trascinato dall'amicizia».
Spiega che nel suo romanzo c'è
«un prototipo di libertà e giustizia che è dentro ognuno di noi». Non ha voluto
raccontare le vicende che l'hanno condotto in carcere? «No. Sono tutte storie
uguali: si può tracciare il percorso fino alla morte». Ci tiene però a dire:
«Non sono né dissociato né pentito. Se vi sono delle rimozioni sono dentro di
me». E quella disperata preghiera che compare nel racconto? Lui confida: «E' un
episodio che ho cambiato. Nella prima versione volevo buttare Dio nel Po con un
gesto simbolico..». Perché? Allarga le braccia: «Perché è un utensile inutile».
Appare duro, dietro un sorriso
cordiale. Ammette: «Siamo stanchi di essere arrabbiati. Adesso vivo di riflessione,
mi piacerebbe mettere negli altri il dubbio..». E afferma di voler rifare il
mondo con «gli strumenti della conoscenza». Scrivendo? «No, quando scrivo mi
basta raccontare quello che è. E non sempre è gradevole. Bisogna cercare come i
chirurghi, a volte sporcarsi le mani».
La politica? «Sono impegnato a
scrivere e a stare tranquillo con la mia compagna. Sa, 13 anni di carcere ti
fanno cambiare opinione». Vuol però commentare il congresso del msi: «Sono
contento che abbia vinto Rauti, speriamo che possa dare una spolveratina a
questi pipistrelli, speriamo che abbia la stessa energia degli Anni Settanta». A
Torino lei ha compiuto rapine? «Sì, tra l'altro una bellissima alla Thomas
Guardi nel giugno '77». E che cosa avete preso? «Un cento milioni». Come li
avete spesi? «Sono stati spartiti tra i gruppi dell'estrema destra».
Lo Presti ora ha un contratto
dell'editore e sta lavorando a un altro romanzo. «Anche questo sarà "ai
margini". E' l'avventura di un uomo che commette diverse scelleratezze». Sempre
ambientato a Torino? «Sì, perche Torino mi è stata ostile, lasciandomi fuori
dalla porta...» Ricorda che è arrivato qui da Alcamo nel 1967 con il padre, che
faceva l'imbianchino, e la madre. «Ero un ragazzo di undici anni, sradicato dal
suo paese, dove la vita aveva ritmi diversi...».
Sembra cercare un'altra rivalsa
nella letteratura. «Ho un casino di cose da dire, la Mondadori mi ha dato la
voce...». Esce sul ballatoio, guarda oltre le scale grigie, oltre i muri
scrostati, nell'azzurro sporco di smog. «Questa metropoli è causa della mia
rovina, mi ha smarrito...».
venerdì 17 luglio 2015
Narcisso di Vassalli
Sebastiano Vassalli, Narcisso, Einaudi, Torino 1968 (immagine dal link) |
Visto l'interesse registrato, concludiamo la settimana con un altro raro di Sebastiano Vassalli.
Si tratta di un testo di prosa sperimentale edito nella riconoscibilissima collana rosa shocking, che gli esperti collegheranno sicuramente ad un'altra rarità dallo stesso aspetto: Comiche di Gianni Celati.
Delizie einaudiane.
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mercoledì 15 luglio 2015
Le rarità di Sebastiano Vassalli / Sebastiano Vassalli's rarities
Sebastiano Vassalli, Sangue e suolo, Einaudi Gli Struzzi, Torino 1985 (immagine dal link) |
Il suo Supercorallo Einaudi La chimera, opera che gli è valsa il Premio Strega nel 1990, è uno dei libri più comuni nelle bancarelle di libri usati. Sebastiano Vassalli, genovese di nascita ma novarese d'adozione, è uno degli scrittori contemporanei più amati e conosciuti.
Ma forse non tutti sanno che negli anni Sessanta partecipò al movimento neovanguardista Gruppo 63, incentrando però la sua ricerca sull'importanza della storia. Infatti la maggior parte dei suoi romanzi hanno una precisa ambientazione storica.
Ma passiamo alle sue rarità, che credo interessino a molti in quanto poco note.
Tre le sue opere più rare e costose sono la sua opera prima Lui (egli) (Rebellato 1965), raccolta di poesie fortemente neoavanguardiste edita in 300 copie, e Disfaso (Trevi, 1969), sua seconda pubblicazione di poesie anch'esse molto vicine alle ideologie del Gruppo 63.
Entrambi sono librini smilzi, molto essenziali e preziosissimi, valutati intorno ai 200/300 euro.
Entrambi sono librini smilzi, molto essenziali e preziosissimi, valutati intorno ai 200/300 euro.
Mentre se non volete spendere troppo, anche Sangue e suolo (sopra) è un'opera interessante e non comune, che si trova a 30/40 euro.
Sebastiano Vassalli, Disfaso, Trevi, Roma 1969 (immagine dal link) |
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lunedì 13 luglio 2015
Bibliophilia
Hans Tuzzi, Il mondo visto dai libri, Skira, Milano 2014 (immagine dal link) |
Tra i miei desiderata dell'anno scorso avevo inserito questo di Hans Tuzzi, famoso esperto di collezionismo librario e autore del fondamentale Collezionare libri (vedi mio post).
Non mi ero apprestata ad acquistarlo perché pensavo fosse molto più banale di quello che poi si è rivelato, e lo sto divorando in questi giorni.
I temi sono vari e "come piacciono a noi", cioè pieni di aneddoti sul mondo della bibliofilia.
Alcune cose le saprete già, ma vi assicuro che ognuno vi troverà qualcosa di nuovo.
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mercoledì 8 luglio 2015
Curiosità / Curiosities
Giovanni Gandini, Il Mondo. Un catalogo flash di oggetti anni '30-'40, Rizzoli, Milano 1974 (immagine dal link) |
Certe chicche non si producono proprio più...
Di recente mi è capitato di avere tra le mani questo "catalogo flash" di oggetti prodotti negli anni Trenta e Quaranta, a partire dai giocattoli fino a utensili d'uso quotidiano. Sebbene, come avvertiva l'autore in quarta di copertina, si tratti di una rassegna "di parte", nel senso che la scelta degli oggetti è a discrezione di lui solo, rimane comunque una panoramica molto interessante di quegli anni.
All'interno troverete anche curiosità bibliografiche, che ovviamente non sono sfuggite alla mia attenzione.
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lunedì 6 luglio 2015
Scaffale di ricercati / Shelf of the sought books
Robert Crais, A caccia di un angelo, Il Giallo Mondadori, Milano 1991 (immagine dal link) |
sabato 4 luglio 2015
Rarità dall'Oriente / Rarities from Orient
Su Tong, La casa dell'oppio, Theoria, Napoli 1995 (immagine dal link) |
La letteratura orientale attira numerosi lettori qui da noi. Sarà perché quel mondo lo percepiamo così lontano da incuriosirci in tutti gli aspetti, sarà anche per l'alta qualità narrativa di alcuni scrittori.
Su Tong è uno degli autori contemporanei cinesi più quotati, nato nel 1963 a Su Zhou.
La casa dell'oppio è il suo primo romanzo importante, dopo che alcuni suoi racconti uscirono nelle riviste cinesi.
Narra di un immaginario, metaforico villaggio di Fengyangshu, dove avviene il
disfacimento di una famiglia di proprietari di coltivazioni di oppio,
sullo sfondo del crollo della vecchia Cina nei primi decenni del
Novecento.
Tradotto soltanto una volta dal piccolo Theoria napoletano, oggi in asta supera i 50 euro. Chissà se qualche grosso editore lo riscoprirà!english version coming soon...
mercoledì 1 luglio 2015
Toilet Paper di Cattelan
[Maurizio Cattelan, Pierpaolo Ferrari, a cura di] TOILET PAPER #1, Deste Found june 2010 (immagine dal link) |
Alcuni di voi probabilmente mi prendono per matta quando consiglio l'acquisto di alcuni libri o riviste di arte contemporanea al fine di "investire" in possibili rivalutazioni nel breve o lungo termine.
Certo, non sempre si va sul sicuro e talvolta alcuni artisti non raggiungono la fama prevista.
Tuttavia, nella maggior parte dei casi, se un personaggio ha fatto un certo numero di mostre presso musei e gallerie importanti e inizia ad apparire di frequente nelle riviste specializzate, è quasi certo che tutti i suoi cataloghi ed ephemera saliranno di prezzo.
Nel 2010 era possibile acquistare questa rivista gestita dalla superstar dell'arte Maurizio Cattelan (di cui ovviamente vi ho parlato spesso - vedi post) presso le normali librerie online a circa, se ben ricordo, 10 euro. Si tratta di un formato grande interamente fotografico.
Oggi la si vende a 500 euro, in soli 5 anni.
Anche i successivi numeri sono ricercati e sono valutati a seconda dell'anno di uscita (numero 2 più costoso del 3 ecc.).
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