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Ernest Hemingway, A Moveable Feast, Scribner's, New York 1964
(immagine tratta da Bauman Rare Books, New York) |
Festa mobile di Ernest Hemingway (la prima edizione è stata pubblicata postuma) a mio parere è uno dei libri che raccontano con maggior efficacia il mood parigino degli anni Venti, rievocato peraltro di recente da Woody Allen in Midnight in Paris.
Attraverso ricordi e sensazioni, l'autore rivive il primo periodo della sua carriera letteraria, trascorso tra brasseries e caffè parigini, facendo la conoscenza della grande Gertrude Stein, con la quale Hemingway avrà un rapporto di odio e amore, quella di Francis Scott Fitzgerald, il grande scrittore dalla vita turbolenta (in parte a causa dell'instabile moglie Zelda) e molti altri protagonisti della scena parigina di quegli anni.
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Una scena del film Midnight in Paris di Woody Allen
(immagine tratta dal link)
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Dal racconto traspare il carattere timido e insicuro di Hemingway, la sua semplicità e il suo subordinarsi agli altri. Ma quello che più mi ha colpita è la sua grande passione per la lettura e per i libri di qualità, di cui spesso ha occasione di discutere nel testo. Riporto un passo che introduce la problematica della differenza tra libri inglesi e quelli francesi:
">Come fa a riconoscere un buon libro francese?< >Prima di tutto ci sono le illustrazioni. Poi si tratta di vedere la qualità delle illustrazioni. Poi c'è la rilegatura. Se un libro è bello, il proprietario lo avrà fatto rilegare come si deve. I libri in inglese sono tutti rilegati, ma rilegati male. Non c'è modo di giudicarli<". (da Ernest Hemingway, Festa mobile, Mondadori 2007, p.75)
Personalmente trovo questa osservazione molto interessante: le prime edizioni inglesi o americane sono spesso difficilmente distinguibili da tirature successive. La carta è scadente, la legatura simile a tutti gli altri testi coevi. Una prima edizione francese, invece, come minimo avrà diversi tipi di carta scelti per le diverse tirature (carta japon, ad esempio, o olandese) e alle volte porterà una rilegatura in cuoio o mezza pelle.
Tutto ciò è indicativo del gusto per l'editoria di pregio presente in Francia praticamente da sempre, a differenza che in America o in Inghilterra, dove il libro è visto precocemente più come un "oggetto industriale", stampato in tantissime copie e diffuso soprattutto tra il ceto medio.
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Marcel Proust, A la recherche du temps perdu. Du côté de chez Swann, Paris, Grasset, 1913 (immagine della libreria antiquaria Le Cabinet d'Amateur, Neuchâtel)
Un esempio di rilegatura francese su un'edizione di pregio |
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rnest Hemingway, A Farewell to Arms, Scribner's, New York 1929
(immagine della libreria antiquaria James Cahill/Rare books, Inc., Aliso Viejo)
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Un esempio (subito sopra) di rilegatura americana (in questo caso originale e non applicata dall'acquirente) su una prima edizione di grande importanza.
L'assenza della sovraccoperta, giudicata fondamentale dal collezionista serio e in questo caso mancante, può talvolta far abbassare di molto il prezzo del libro.
Tornando a Festa mobile, un altro bel passo è quello verso la fine del libro, quando Fitzgerald fa vedere a Hemingway la prima edizione del suo The Great Gatsby.
L'autore scrive: "Un paio di giorni dopo il viaggio Scott mi portò il suo libro. Aveva una copertina vistosa e ricordo che rimasi imbarazzato da tanta violenza, dal suo cattivo gusto e dalla sua aria equivoca. Sembrava la copertina di un brutto libro di fantascienza. Scott disse che non dovevo lasciarmi impressionare: si riferiva a un tabellone pubblicitario lungo un'autostrada di Long Island che aveva un posto importante nella storia. Disse che prima la copertina gli piaceva ma adesso non gli piaceva più, e io prima di leggere la tolsi". (op. cit., p.206-7)
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Francis Scott Fitzgerald, The Great Gatsby, Scribner's, New York 1925
(immagine della libreria antiquaria Between The Covers, Gloucester City)
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Questo passo può facilmente giustificare il feticismo dei collezionisti di edizioni rare: ogni prima edizione, oltre a comunicare sensazioni e emozioni provate durante la lettura, racchiude in sé passioni, scelte, insicurezze dell'autore nei confronti del libro nella sua fisicità e negli aspetti tecnici, di cui l'esemplare ne è testimone.
Concludo offrendo un confronto tra due edizioni dei due compagni di strada, entrambe del 1926 e edite da Scribner's, molto simili tra loro nella grafica.
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Ernest Hemingway, The Sun Also Rises, Scribner's, New York 1926
(immagine dal link) |
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Francis Scott Fitzgerald, All The Sad Young Men, Scribner's, New York 1926
(immagine della libreria antiquaria Peter Stern & Co., Inc.) |
The Ernest Hemingway's A Moveable Feast
(the first edition was published posthumously) is in my opinion one
of the books which most incisively talks about the parisian's mood of
the Twenties, recently revoked by Woody Allen in his Midnight in
Paris.
Through memories and sensations, the
author brings back to life his first career period, spended in
parisian's brasseries and caffès, knowing Gertrude Stein, with whom
Hemingway has got a hate-love relation, Francis Scott Fitzgerald, the
great writer who whas a turbulent life (also because of his unstable
wife Zelda) and other important protagonist of that age.
Reading the text we can feel his shy
and insecure temperament, but the part of the book that interested me
most, it's when he describes his passion for literature and quality books, about
which in the book he talks frequently.
Here I report a passage that
introduces the question about the difference between french and
english books:
“>How do you recognize a good
french book?< >First of all there are illustrations. Than you
have to check the quality of these illustrations. Than there is a
cover. If a book is beautiful, the owner must have arranged the
binding as it should be. English books are all bound, but in a bad
way. It's impossible to judge them<”.
(this is my -bad- translation from the italian
edition of Festa mobile, Mondadori 2007, p.75)
Personally I think that this
observation is very interesting: first english or american editions
are hardly distinguishable from other later printings. The paper is
poor, the cover similar to other contemporary books. A first french
edition, on the contrary, will have at least different types of
papers for different printings (for example the japon paper, or
Hollande) and sometimes has a half or full leather binding.
This is indicative of the french taste
for the quality publishing, practically since ever, differently from
America or Great Britain, where books were seen very soon as an
“industrial product”, printed in a large number of copies and
diffused mainly in the low part of the society.
Here you have two examples of
french/english first editions. The last one has not the dust jacket:
this fact, very important for serious collectors, could be very crucial
when a librarian decides the price of the book.
Coming back to Festa mobile, another
beautiful passage is circa at the end of the book, whe Fitzgerald
comes to visit Hemingway to show him the first Great Gatsby edition:
“A day or two after the trip Scott
brought his book over. It had a garish dust-jacket and I remember
being embarrassed by the violence, bad taste and slippery look of it.
It looked the book-jacket for a book of bad science fiction. Scott
told me not to be put off by it, that it had to do with a billboard
along a highway in Long Island that was important in the story. He
said he had liked the jacket and now he didn’t like it. I took it
off to read the book”. (the passage is from the link)
This passage could easily justify the collector's
feticism for rare editions: each one,
as well as comunicating sensations and emotions felt during the
reading, it also contains author's passions, choices, insecurities
about the book in his phisical and technical aspects, of which the
copy is a witness.
I conclude offering a confrontation
between two editions of these trip companions, both printed by
Scribner's in 1926, which are grafically very similar.