lunedì 3 febbraio 2020

Vita da aspirante libraia parte prima (di una lunga serie)

Danilo Dolci, Fare presto (e bene) perché si muore, De Silva, Torino 1954


20:56 di un lunedì sera fin troppo pieno per essere l'inizio della settimana: un numero sconosciuto mi chiama al cellulare (purtroppo non ho distinzione tra telefono aziendale e privato). Chiaramente non rispondo, dopo le otto evito di farlo per dare tempo a cene, letture, incontri e aperitivi tra amici di compiersi in tutta calma e senza distrazioni. I clienti del negozio possono attendere fino a domattina di ricevere informazioni sui loro ordini online...
Non resisto però a sbirciare la mail, il cui avviso sul cellulare lampeggia dall'altro capo del tavolo: "il mio pacco è stato consegnato a una persona diversa da me. Esigo pronto e immediato rimborso totale dell'importo pagato ecc. ecc. ecc. l'ho appena chiamata al cellulare.. ecc. ecc."
Controllo tutta agitata con la paura di averlo spedito alla persona sbagliata e mi accorgo con mio sollievo di aver semplicemente comunicato al cliente il codice errato del pacco.
Arcano risolto e libro in viaggio verso la destinazione corretta... ma che fatica.
Lo perdono solo perché ha scelto un testo speciale: una bellissima edizione De Silva (ricordate l'editore che stampò il noto successo di Primo Levi?) di Danilo Dolci, arricchita dalla schedina editoriale di presentazione.
Evidentemente non vedeva l'ora di averlo!

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