Raimondo Luraghi, La spada e le magnolie. Il Sud nella storia degli Stati Uniti, Donzelli editore, Roma 2007 (immagine dal link) |
Quando ben due persone nell'arco di un anno entrano nella tua piccola libreria per chiedere de La spada e le magnolie (un signore, per la verità, mi chiese de "La spada e le genziane", ma subito capii a cosa si riferisse), ti rendi conto che quel testo è importante e molto valido.
Nonché introvabile.
In realtà Luraghi lo conoscevo bene per un altro testo raro, Marinai del sud, che arriva anche a 80 euro in asta, e per altri libri di storia contemporanea.
Alla fine riuscì ad accontentare solo il primo signore, con un colpo di fortuna a Porta Portese al mattino presto. Scesi a Roma per vedere degli amici e gli promisi con scarsa fiducia di guardare le bancarelle per trovarglielo. Infatti non ci potemmo credere quando gli telefonai direttamente da lì tutta felice!
La spada e le magnolie parla del problema Sud negli Stati Uniti, dopo che la catastrofe di New Orleans del 2005 ha posto all'attenzione questa tematica.
Cito dal sito dell'editore Donzelli (al link di cui sopra):
"(...) il Sud è e rimane per molti versi una specie di corpo estraneo a tutto
ciò che fuori dall’America comunemente si considera americano.
Che cosa è stato ed è il Sud nella storia degli Stati Uniti? Quale ne è
stata la caratteristica dominante? La presenza della schiavitù? La
predominanza dell’economia agraria e l’ostilità verso l’industrialismo?
L’atmosfera culturale romantica, in contrasto con il pragmatismo
dominante nel resto del paese? La naturale ospitalità della sua gente? O
tutto questo insieme?
In questa opera, che è il coronamento di oltre quarant’anni di studi,
uno dei nostri massimi americanisti, autore della fondamentale Storia
della Guerra civile americana, ricostruisce in maniera esemplare le
peculiarità che hanno fatto del Sud una «nazione nella nazione»: dai
primi insediamenti dei coloni alle missioni cattoliche, dallo schiavismo
al separatismo, alla effimera stagione della «nazione sudista», e via
via lungo il difficile cammino della «ricostruzione»."