giovedì 4 settembre 2014

L'esordio di Donna Tartt

Donna Tartt, Dio di illusioni, Rizzoli, Milano 1995 (immagine dal link)

Il caso dell'enorme successo riscosso l'anno scorso dal libro Il cardellino di questa scrittrice statunitense (1963) è noto a tutti. 
Un capolavoro amatissimo, nonostante le centinaia di pagine, che ha portato un notevole interesse verso questa autrice praticamente sconosciuta in Italia prima di allora.
Inevitabile, quindi, che sia le case editrici che i lettori si siano chiesti cosa e quando avesse pubblicato da noi in passato, in modo da poter curiosare ancora un po' nel suo universo letterario e prolungare l'assuefazione.
Così si è deciso di riportare alla ribalta Dio di illusioni, appena uscita per la BUR, ossia la sua opera prima dalla trama molto affascinante (dal sito ilconsiglioletterario):

"(...) Il mondo del sublime, degli studi elitari e raffinati, della conoscenza custodita come privilegio di casta e trasmessa come fosse il più prezioso dei segreti fa da sfondo, da palcoscenico narrativo a Dio di illusioni, romanzo-fiume di Donna Tartt ambientato in un prestigioso college del Vermont e raccontato in prima persona da uno dei protagonisti della vicenda, il ventiseienne Richard Papen, “californiano di nascita e di carattere”, figlio di una coppia come tante, padre gestore di una stazione di servizio e madre casalinga, una passione per la cultura, e soprattutto per la lingua greca, sbocciata d’improvviso negli anni del liceo. Ad Hampden, college progressista, specializzato in materie umanistiche, altamente selettivo, fondato nel 1895, blasonato, austero, inequivocabilmente snob e orgoglioso di esserlo, Papen capita per caso, o per fortuna, per un capriccio benevolo della sorte o per un destino di dannazione che lo attende paziente come un piano diabolico studiato nei minimi dettagli; lì, in quegli ambienti caldi, raffinati e severi, il giovane respira per la prima volta in vita sua un’aria familiare, riesce a sentirsi se stesso, perfino ad accarezzare qualcosa di molto vicino alla felicità, ma il suo cammino, negli studi come nella vita, è soltanto all’inizio. (...)"

Io ovviamente sono andata a cercarmi l'edizione originale e, indovinate un po', ha già un micro-mercato antiquario e una sua discreta rarità!



The case of the huge last year's success of the book Il cardellino by this American writer (1963) is known to everyone. 
A very appreciated masterpiece - despite thousands of pages - that made famous this previously unknown author in Italy.
So it was quite expected the interest of the publishing houses in what appeared from her in Italy before, in order to discover a little bit more her literary world and extend the addiction.
So they decided to reprint Dio di illusioni, her first book with a very interesting plot, published by BUR this month:
"The world of the sublime, of the elitary and refined studies, of the knowledge safeguarded as a caste privilege and transmitted as it was the most precious secret is the background of Dio di illusioni, the Donna Tartt's long novel set in a prestigious college in Vermont and narrated in first person by one of the protagonists, the 26 years old Richard Papen. He's "Californian grown and by character", son of a common couple: father owner of a service station and a housewife mother, passion for culture, especially Greek, suddenly exploded during high school. In Hamden, a progressive college specialized in humanistic subjects, highly selective, founded in 1895, austere and noble, very snob and proud of it, Papen enters by chance, or by luck, or maybe by a damnation waiting for him patiently as diabolic plan. There, in that hot ambients, refined and strict, the young boy breaths for the first time a familiar air. He starts to be able to really feel himself and almost to be happy. But his walk, in studies ad well as in life, is only on the beginning. (...)"

Obviously I found the first Italian edition and, of course, it still has its small antiquarian market and a discreet rarity!

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