venerdì 5 aprile 2013

La ricontestualizzazione di Hans-Peter Feldmann / The Hans-Peter Feldmann's recontextualization

Hans-Peter Feldmann, Der Überfall, Hake, Cologne 1975 (immagine tratta dal link)
Quando l'arte ammalia.
L'anno scorso ho visitato per la prima volta l'Hangar Bicocca di Milano, immmenso spazio espositivo che ospita mostre temporanee di artisti di respiro internazionale. 
In quell'occasione vi erano i noti enormi grattacieli di Anselm Kiefer - artista importantissimo di cui scriverò in futuro - e un'installazione di Hans-Peter Feldmann, artista tedesco maestro della "rielaborazione" e "ri-presentazione". Come afferma Renato Diez nell'ultimo numero di Arte: "Feldmann riproduce, decontestualizzandole, le immagini che ruba un pò ovunque, in riviste, libri, francobolli e cartoline." (p.40) 
L'installazione consisteva in un tavola di circa 3 metri su cui vi erano dei giocattoli trovati dai robivecchi, disposti su dei dischi roteanti. Una lampadina illuminava dal basso questi oggetti e proiettava le immagini ottenute su un muro. La musica ad accompagnare il tutto creava un'atmosfera irripetibile.
Ne uscii estasiata e desiderosa di scoprire qualcosa di più in merito a questo artista. Come questo libro d'artista degli anni Settanta, edito in 350 copie e stampato in off-set, riportante alcune fotografie tratte da vari giornali che davano la notizia di una rapina a cui l'artista ha assistito.
Il libro raggiunge quotazione a tre zeri, anche se non è raro, ed è incluso nell'elenco dei libri d'artista più importanti stilato dallo studioso Giorgio Maffei, di cui vi ho già parlato più volte (in Il Libro d'artista, Edizioni Sylvestre Bonnard, Cremona 2003, p.14).


Hans-Peter Feldmann, Shadows, Hangar Bicocca, Milano 2012 (immagine dal mio archivio)

When art charms.
Last year I saw for the first time the Hangar Bicocca gallery in Milan, a huge space that hosts temporary exhibitions by important international artists.
On that occasion there were the famous enormous Anselm Kiefer's skyscrapers - a very important artists about whom I will write in future - and an installation by Hans-Peter Feldmann, a German artists very able with the "re-elaboration" and "re-presentation". As says Renato Diez in the last issue of Arte: "Feldmann reproduces, decontextualizing them, the images he uses to steal from everywhere, magazines, books, stamps and postcards." (p.40)
The installation was based on a table of about 3 meters on which there were old toys, found on re-sell markets, put on rotating disks. A light was illuminating these objects, projecting their images on the wall. The music on background was completing a unique athmosphere.
I went out delighted and with the desire to discover more about this artist. Like this artist's book from 70s, printed in 350 copies with the off-set technique, reporting some photographs taken by a newspapers, which were reporting the news about the hold-up Feldmann witnessed.
The estimation of the book reaches three zeros, even though it's not rare, and has been included in the Giorgio Maffei's list of the most important artist's books (about him I've already wrote many times; in Il Libro d'artista, Edizioni Sylvestre Bonnard, Cremona 2003, p.14).

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