domenica 1 marzo 2020

Alcune annotazioni su Enzo Mari

Enzo Mari, CARTE DA DISEGNO 1 sulle facce, Danese, Milano 1978 (immagine dal link)

Ultimamente ritorna nella mia quotidianità il nome di Enzo Mari, uno dei padri del design italiano a partire dagli anni Cinquanta, designer di Danese e altre aziende e rappresentante di movimenti cruciali come l’Arte Cinetica e il Movimento dell’Arte Programmata.
Il primo input mi è giunto dall’Autobiografia di suo figlio Michele Mari (Einaudi, 2017) consigliatami da un cliente, il quale mi ha convinta ad acquistarlo. Non avendo letto nulla di questo scrittore osannato dai lettori più colti e snob, mi sembrava la giusta occasione.
E in effetti me lo sto godendo...
All’interno del libro il padre “ingombrante” di Michele viene fuori continuamente, gettando un’ombra cupa sul personaggio. Nel libro non manca l’ironia, tipica di Mari, e l’intricata e cervellotica ricchezza di linguaggio e di concetti.

Enzo Mari. Foto da Wilipedia.it

 Il secondo spunto a Enzo Mari mi è giunto “fisicamente” con l’arrivo di un suo manufatto in libreria. Mi rammarico di essermi scordata di chiedere la sua provenienza ai due ragazzi che me l’hanno portato in un borsone, assieme a vecchi fumetti Marvel e qualche catalogo di fumetti. Ma il tempo stringeva e abbiamo fatto tutto di fretta.
Quindi fu l’unico, preziosissimo, reperto che sono riuscita a rilevare di Mari e si tratta del quinto albo della serie edita da Danese di cui sopra dedicata ai ragazzi. La collaborazione dell’artista con la Danese fu lunga e gratificante; il figlio ne parla anche nel libro.
 Il formato è oblungo e consta in un raccoglitore contenente delle tavole da colorare recanti degli schemi differenti a seconda della raccolta. Il primo, che vedete sopra, era riservato alle facce. Il mio, il numero cinque, riguardava i Soggetti e le Sequenze.
La stima di questi albi si aggira intorno ai 200/300 euro e sono piuttosto rari.

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