Peter Handke, Teatro. Kaspar/Insulti al pubblico/Profezia/Autodiffamazione, Feltrinelli, Milano 1969 (immagine dal link) |
Peter Handke, Die Hornissen, Suhrkamp, 1966 (immagine dal link) |
Non si poteva non dedicare un post ai due scrittori freschi di Nobel 2019: l'austriaco Peter Handke e la polacca dal cognome impronunciabile Olga Tokarczuk. Il primo, anche saggista e sceneggiatore molto conosciuto negli ambienti letterari che contano e piuttosto stampato in Italia (principalmente da Guanda e Garzanti). La seconda, meno nota al pubblico più ampio (e devo ammettere, a me totalmente sconosciuta), edita in Italia da Bompiani e alcuni editori minori.
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Di Handke si è parlato molto anche in seguito all'uscita del film di Wim Wenders Il cielo sopra Berlino, di cui l'austriaco è stato co-sceneggiatore. Ma sono tanti i suoi romanzi noti, a partire da I calabroni che costituisce la sua opera prima e che da noi si trova a fatica. La prima edizione austriaca è introvabile (sopra).
Per quanto riguarda le prime uscite in Italia, invece, abbiamo Teatro del 1969 che racchiude alcune sue opere più importanti. L'editore è Feltrinelli e la sua valutazione va dai 30 ai 40 euro.
Delle traduzioni italiane della Tokarczuk ahimé so dirvi poco, ma vedo risvegliarsi un certo interesse sul web...
La sua prima opera uscita da noi è Dio, il tempo gli uomini e gli angeli per le edizioni E/O nel 1999, di difficile reperibilità e mai ristampato. Certo, la complessità del titolo non ha aiutato.
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