domenica 20 ottobre 2019

Dario Alberi: Istria e Dalmazia


Dario Alberi, Istria (1997) e Dalmazia (2008) (immagine da Amazon.com)

Ci sono alcuni libri che, avendo un pubblico molto ristretto a cui rivolgersi, sono stati stampati in poche copie e con scarso entusiasmo da parte degli editori, che spesso sono locali come in questo caso. Finché qualcosa non accade e hanno fortuna, diventando molto ricercati e di conseguenza costosissimi.
Sto parlando di due volumi riguardanti due regioni della Croazia, una nazione che a partire dal 2005 circa ha avuto un “revival” turistico inedito, prima impensabile a causa della guerra conclusasi nel 1997 con la divisione dell’ex Yugoslavia. Ricordo le prime vacanze che facevo con i miei genitori sull’isola di Pago: intere distese di spiaggia completamente deserte e paesini all’apparenza disabitati.
Nessuno in Italia conosceva questi luoghi e tantomeno pensava di andarci in vacanza.
Nulla a che vedere con i tempi odierni, dove sciami di yachts extralusso si accalcano davanti alle spiagge più note della Dalmazia. Mentre l’Istria, la regione più vicina all’Italia, è diventata luogo di elezione per chi desidera fare un weekend veloce a tema enogastronomico.
Insomma, la Croazia ora è in grande ascesa e lo sono anche i due libri di Alberi.
Soprattutto Istria, stampato dieci anni prima del seguito dallo stesso autore dedicato alla Dalmazia.
Occorre dire che si tratta di libri di pregio, nonostante il formato sia tascabile: legatura rigida con sovraccoperta lucida e ricco apparato fotografico.
Il primo si vende a 50/80 euro, il secondo a 25/40 euro. Ma capitano a difficoltà sugli scaffali delle librerie di usato e spesso vengono inseriti nei desiderata dei clienti di tutta Italia.

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