Sergio Luzzatto, Max Fox o le relazioni pericolose, Einaudi Supercoralli, Torino 2019 (immagine dal link) |
Se non l'avete ancora fatto, dovete assolutamente comprare questo libro!
E' imperdibile, un racconto di un personaggio strepitosamente folle, ma sublime nella sua follia. Che vi darà una sensazione di assoluto bisogno di acquistare libri antichi...
In realtà il tema è scabroso e dovrebbe suscitare vergogna e sdegno, perché si tratta del resoconto dettagliato (con tanto di foto e documentazione accurata) del furto ad opera di Massimo De Caro di molti tesori della biblioteca dei Girolamini di Napoli, ma anche di tante altre biblioteche statali. Tuttavia, come afferma osserva preoccupato l'autore, il rischio è che questo coltissimo personaggio descritto nel testo ci risulti simpatico.
Riporto la descrizione dal sito della Einaudi:
"Nella primavera del 2012, Massimo De Caro viene arrestato per avere
svaligiato l'antica biblioteca dei Girolamini di Napoli, di cui si è
fatto nominare direttore. È l'epilogo di una parabola esistenziale che
nel giro di quindici anni ha trasformato «Max Fox», bravo ragazzo di
provincia, studente svogliato e bibliofilo dilettante, non soltanto in
un predatore seriale di libri antichi, ma anche in un falsario
prodigioso, e in un faccendiere spregiudicato. Forse, però, la
rocambolesca vicenda di De Caro non parla soltanto di lui. Parla di un
mondo che è il nostro: il mondo post-verità e post-onestà. Ed è sotto la
spinta di questo dubbio civile che Sergio Luzzatto accetta il rischio
di una «relazione pericolosa». Incontra il detenuto De Caro, ne studia i
moventi, ne ricostruisce le reti. Coniugando lo sguardo analitico dello
storico alla passione affabulatoria del narratore, trasforma la vicenda
di un uomo nel romanzo di un'epoca."
Sto leggendo il libro di Luzzatto e lo trovo finora equilibrato, oggettivo, senza particolare cedimenti di empatia verso l'interlocutore detenuto ai domiciliari. Se è vero che fare Storia del presente è difficile per la mancanza di riscontri documentali, e l'inevitabile effetto cronachistico di ogni Instant-Book, il Luzzatto per dovizia di documentazione e punti di vista riportati, dubbi e ipotesi sollevate sulla sincerità del De Caro reo confesso, riesce a portare avanti il suo Reportage in modo convincente e con metodo da storico prestato alla cronaca.
RispondiEliminasì sono d'accordo! del resto se fosse stato scricchiolante Einaudi non l'avrebbe pubblicato...
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