domenica 27 gennaio 2019

La classifica dei libri più costosi venduti nel 2018

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Come di consueto, il sito web internazionale di compravendita libraria Abebooks ha stilato la classifica dei libri più costosi venduti nel 2018.
Che dire? Meraviglia per gli occhi. Io vi accenno soltanto i primi quattro, per il resto lascio a voi il divertimento.
A spiccare con un realizzo da parte del venditore di 72 mila euro l'opera di Galileo Galilei Discorsi e descrizioni matematiche del 1638, prima edizione.
Di contrasto, al secondo posto una serigrafia firmata dell'artista inglese plurimilionario Damien Hirst, che nel 1997 venne lanciato dal gallerista londinese Charles Saatchi in occasione della collettiva che segnerà la storia: Young British Artists.
Piccolo inciso: qualche mese fa finalmente sono riuscita a visitare la sua galleria, si trova nel quartiere lussuoso Chelsea ed è un vero e proprio tempio dell'arte contemporanea, dall'entrata in pietra bianco ottico agli interni maestosi e rigorosi. All'interno trovate anche un bookshop dove potete acquistare serigrafie e opere in edizione limitata di artisti emergenti. Insomma, Saatchi sta continuando ormai da vent'anni a promuovere con grande successo l'arte contemporanea, e va tenuto d'occhio.
Proseguendo, al terzo posto sempre un'opera d'arte contemporanea: Vasarely al servizio di Cartesio, in un libro unico e preziosissimo.
Infine, al quarto posto ancora un libro antico. Venduto a 24 mila euro, il Cours d'hippiatrique, ou Traité complet de la Médecine des Chevaux di Etienne Guillaume Lafosse è stato stampato nel 1772 a Parigi ed è arricchito da 54 tavole incise, che sicuramente hanno alzato la valutazione del testo.


Damien Hirst, serigrafia firmata dall'artista di Mickey Mouse realizzata nel 2012 per Kids Company, asta benefica londinese

In conclusione, si confermano i trend che ormai vanno per la maggiore: l'arte attualissima, riguardante soltanto i nomi top e il libro rarissimo, prezioso e desiderato da anni da parte del collezionista, che prima o poi è disposto a spendere una grossa cifra per averlo.
In calo forse l'Ottocento e il primo Novecento.

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