Tracey Moffatt nel suo Padiglione Australia alla Biennale di Venezia 2017 (immagine dal link) |
Tracey Moffatt, Hell, Biennale di Venezia 2017 (Giardini) - immagine dal link |
Come avrete capito se mi leggete da qualche anno, sono appassionatissima di arte contemporanea e aspetto con ansia la Biennale di Venezia, dove per alcuni mesi si respira un'aria davvero internazionale e unica al mondo.
Personaggi curiosi ed eccentrici, star del cinema e della musica si incontrano qui per ammirare ciò che di nuovo e spettacolare ha prodotto l'arte dei giorni nostri.
Devo dire che quest'anno il tema è stato un po' banale (Viva Arte Viva, ideato da Christine Macel), ma fortunatamente non sono mancati dei veri capolavori che mi hanno lasciata a bocca aperta.
Come ad esempio quello di Vajiko Chachkhiani, che ha ricostruito una vecchia casa in legno con mobilio povero all'interno del Padiglione Georgiano (Arsenale) e ci ha fatto piovere dentro senza interruzione (sotto, il video).
Il padiglione è buio, voi vi avvicinate alle finestre illuminate della casa perché sentite il fruscìo della pioggia e capite che sta piovendo all'interno della casa. Davvero emozionante, soprattutto per chi ama i film horror come me!
Vajiko Chachkhiani, Padiglione Georgiano alla Biennale di Venezia 2017 (immagine dal link) |
Imperdibili anche le fotografie di Tracey Moffatt al Padiglione Australia (Giardini) ispirate alle foto di scena di Hollywood. Una luce diversa dal solito solletica l'occhio regalando piacere alla vista e ai sensi, in uno spazio piuttosto buio e molto suggestivo.
A questo proposito volevo consigliarvi di cercarvi qualche suo libro fotografico, che sicuramente negli anni a venire salirà di valore.
Io ho appena comprato questo del 1997 intitolato Free-Falling, pagandolo una decina di euro. E' uno dei pochi di data precoce che sono riuscita a trovare, a quanto pare di una mostra molto importante che ha consolidato la sua fama internazionalmente.
La sua prima mostra personale, invece, intitolata Something More e tenuta presso l'Australian Center for Photography di Sydney, è stata realizzata nel fatidico 1989 quando anche Maurizio Cattelan e Rudolf Stingel muovevano i loro primi passi (ricordate il mio post??).
Non saprei se sia stato prodotto un catalogo perché non ho trovato traccia nel web, ma sicuramente potete cercare il bell'invito della mostra (sotto).
Tracey Moffatt, Free-Falling, Dia Center for Contemporary Art, New York 1997(immagine dal link) |
Tracey Moffatt, Something More, invito della mostra all'Australian Center for Photography di Sydney del 1989 (immagine dal link) |
english version coming soon...
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